«Dopo migliaia di anni di discriminazione e guarigioni negate – ha più volte sottolineato con soddisfazione Giovanni Battista Pesce, presidente dell’AICE (Associazione Italiana Contro l’Epilessia) – finalmente qualcosa si muove: aumentano infatti i casi di riconoscimento della guarigione da epilessia, prima negati, nonostante le certificazioni dei medici specialisti lo attestassero».
A fronte degli oltre 300.000 cittadini italiani che soffrono di una forma di epilessia, circa il 5% guarisce (15.000 persone), ma la loro situazione – dal punto di vista dell’acquisizione della patente di guida – non veniva riconosciuta, restando invece burocraticamente e meccanicamente imposta una sorta di “marchio” per tutta la loro vita, sulla base di una rigida applicazione dell’articolo 320 (allegato II) del DPR 495/92, regolamento attuativo del Codice della Strada. E tuttavia, lo scorso anno, dopo la Sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Veneto n. 73/09, le cui parole chiave erano state «il soggetto è completamente guarito» (il nostro sito se n’è occupato con il testo disponibile cliccando qui) e dopo l’accoglimento del ricorso di una persona di Vicenza da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sono uscite allo scoperto sempre più persone guarite da epilessia, che hanno chiesto in particolare il supporto dell’AICE per rimuovere la discriminazione di un’intera vita.
Particolarmente significativo appare un nuovo caso – quello di Silvia Danese – in realtà guarita sin dal 1982 (ventotto anni fa!), un fatto, però, che solo il 24 maggio di quest’anno il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Veneto ha riconosciuto, con la Sentenza n. 2716. Infatti, come spiega Giovanni Battista Pesce, «nonostante la sua guarigione fosse debitamente certificata da medici specialisti del Servizio Sanitario Nazionale, i colleghi della Commissione Medico Locale di Padova le imponevano il limite biennale alla validità della patente di guida previsto, come da articolo 320 del DPR 495/92 [“Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della Strada”, N.d.R.], per le persone con epilessia in terapia e senza crisi. Un limite ingiustamente confermatole poi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, con scarsa reazione professionale, oggettivamente ridicolizza le stesse certificazioni che lo attestano».
Su tali questioni l’AICE è impegnata, oltre che in ambito giudiziario, anche in sede legislativa, sia con la Proposta di Legge bipartisan n. 2060/09, presentata dalla deputata Barbara Saltamartini e da numerosi altri parlamentari di tutto l’arco costituzionale, sia con lo stesso Ministero, per il recepimento della Direttiva Europea n. 112/09 sulla patente di guida, in modo tale che vengano garantite, nella piena sicurezza per tutti, norme non discriminanti le persone con epilessia guarite o con controllo terapeutico delle crisi.
«Con questo nuovo successo – conclude il presidente dell’AICE – auspichiamo quindi di giungere al prossimo 150° anniversario dell’Unità d’Italia, con un riconoscimento pieno della cittadinanza anche per le persone con epilessia, ottenendo per legge che vengano riconosciuti i casi di guarigione, come pure l’accesso alle agevolazioni inclusive per i casi di farmacoresistenza, che riguardano circa il 25% delle persone». (S.B.)
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