«A margine dell’incontro con le Regioni sulla Manovra Finanziaria – si scrive in una nota diffusa dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – il ministro dell’Economia Tremonti avrebbe dichiarato: “I governatori hanno chiesto la restituzione delle deleghe? Se intanto le Regioni ci ridanno la delega per i controlli sulle pensioni d’invalidità, siamo assolutamente d’accordo…”».
Ebbene, il ministro Tremonti non è nuovo ad affermazioni di questo tipo: ad esempio, durante una recente conferenza stampa sul federalismo fiscale, aveva avuto modo di esprimersi duramente contro il numero degli invalidi che sarebbe esploso a causa della Riforma del Titolo V della Costituzione, la quale – com’è noto – già dal 2001 (Legge Costituzionale 3/01) aveva attribuito una serie di competenze alle Regioni e agli Enti Locali.
E tuttavia, come ben sottolinea la FISH, «nell’ambito delle invalidità civili, negli ultimi dieci anni, lo Stato ha – al contrario – accentrato sempre più le competenze, togliendole o non delegandole alle Regioni». Infatti, «la valutazione degli stati invalidanti viene effettuata ricorrendo a un Decreto Ministeriale (e non a un provvedimento regionale) del 1992 [Decreto Ministeriale del 5 febbraio 1992, N.d.R.] e la composizione delle Commissioni è pure stabilita da norme nazionali».
Lo stesso «importo delle pensioni, indennità, assegni è stabilito dallo Stato, non dalle Regioni» e anche «il controllo di routine su tutti gli atti, sui verbali, sulle certificazioni è rimasto da sempre allo Stato, prima attraverso il Ministero del Tesoro e dal 2005 attraverso l’INPS».
E ancora: «Nelle cause civili relative all’invalidità, norme dello Stato hanno progressivamente ridotto e annullato il ruolo delle Regioni: oggi, in giudizio, presenzia lo Stato attraverso l’INPS. Alle Regioni è rimasta la competenza del primo accertamento delle condizioni sanitarie, ma su quelle valutazioni l’INPS (Stato) effettua, come detto, un controllo sistematico su tutti i verbali. Inoltre, dal primo gennaio 2010, nelle Commissioni ASL è imposta la presenza obbligatoria di un medico INPS» e «allo stesso Istituto spetta, sempre da quest’anno, l’ultima parola su tutti i riconoscimenti di invalidità e di handicap».
Ma non basta. Come rileva in conclusione la FISH, «alle Regioni è stata tolta pure la competenza della semplice raccolta delle domande di accertamento. Anche questa è affidata all’INPS. E che dire infine dei controlli straordinari? 200.000 nel 2009 e altri 600.000 da oggi al 2012? Non è un controllo affidato alle Regioni, ma se l’è tenuto lo Stato attraverso l’INPS».
Alla luce di tutto ciò, conclude la nota della FISH, si può ritenere «probabile che siano lo stress e la stanchezza di queste settimane di duro lavoro ad avere indotto il Ministro dell’Economia in un questo clamoroso scivolone antistorico e controfattuale». (S.B.)
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