Quelle colonnine di emergenza sono del tutto fuori norma

Sono quattro importanti dispositivi presenti nella stazione ferroviaria torinese di Porta Nuova e il Gruppo di Lavoro Trasversale “Una Città per Tutti” di Torino – composto da una serie di associazioni, che hanno effettuato un accurato sopralluogo – chiedono alla Società RFI (Rete Ferroviaria Italiana) di modificarle quanto prima. Si tratta del resto di colonnine standardizzate in tutta Italia, per lo meno nelle grandi stazioni, ed è quindi plausibile che si presentino situazioni analoghe in altre città del nostro Paese

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Tempo di retromarce: e sui bambini con disabilità sono sempre assai gradite!

Dunque la Giunta Regionale del Friuli Venezia Giulia – dopo le pressioni dell’opposizione e la mobilitazione di numerose associazioni che si occupano dei diritti delle persone con disabilità – ha fatto marcia indietro, eliminando quella norma secondo la quale agli interventi e ai servizi del sistema integrato avevano diritto di accedere solo i cittadini comunitari residenti in Regione da almeno trentasei mesi. In particolare il fatto era stato denunciato da una famiglia di Pordenone, di origine egiziana, che si era vista negare l’assistenza al proprio figlio minore con sindrome di Down. Una vittoria della ragione e un ulteriore importante segnale – in questa “calda” estate del 2010 – che uniti si può anche vincere contro proposte inique e discriminatorie

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Questa scuola tutta da cambiare

«Qui non si tratta di migliorare o di riformare la scuola in qualche dettaglio, ma di trasformarla radicalmente», esordisce senza troppi giri di parole Giuseppe Felaco. E parlando di integrazione degli studenti con disabilità, non risparmia né i dirigenti scolastici, né gli insegnanti curricolari, né quelli di sostegno. Poi aggiunge: «Ci dicono che i buoni risultati per l’integrazione scolastica non arrivano perché le ore di sostegno sono insufficienti, ma non è così: è solo il modo per giustificare la poca voglia o l’incapacità di mettersi insieme, per accettare una sfida e risolvere innanzitutto la solitudine e il senso di vergogna di tanti ragazzi che “non capiscono”, persi in un mondo in cui gli altri “capiscono”». Un’opinione provocatoria e sin troppo “tranchant”, ma certamente destinata a far discutere

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Lo sport per tutti: emozione, armonia, rispetto

È questo il tema del concorso fotografico “immaginABILI”, aperto a tutti e lanciato dall’Associazione Sporting Spirit Ski Team Disabili Lombardia, impegnata dal 1995 nel settore dello sci alpino per persone con disabilità. «L’iniziativa – spiegano gli organizzatori – nasce per divulgare e rafforzare, anche attraverso lo sport, un messaggio culturale sociale e positivo. Nella quotidianità, infatti, la persona con disabilità motorie deve affrontare numerose difficoltà, ma spesso è il nostro modo di pensare il vero ostacolo e oltre alle barriere architettoniche, sono soprattutto quelle culturali, comunicative e psicologiche a dare origine a discriminazioni, negando le pari opportunità»

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Un fior fiore di iniziativa

Sorprendenti i risultati ottenuti da Summer Art School, proposta estiva dell’Associazione La Nostra Famiglia – IRCCS “E. Medea” di Bosisio Parini (Lecco), sorta di “full immersion” in attività creative di studio e approfondimento, rivolte a ragazzi con disabilità dai 14 ai 17 anni, inseriti in corsi professionali o nella scuola superiore e bisognosi di sviluppare le proprie capacità espressive e di rafforzare l’autostima e la fiducia. Tra le realizzazioni, una mostra fotografica, alcuni video di qualità, senza dimenticare l’esperienza con Soundbeam, che ha consentito ai giovani di fare musica attraverso il proprio corpo. Sulla scorta di tale successo, gli organizzatori hanno deciso di avviare, durante il prossimo anno, pacchetti formativi su musica, fotografia e cucina, che integrino il percorso scolastico

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Manifestazione di Roma: la soddisfazione degli abruzzesi

Partiti alle cinque del mattino da tutte le Province della Regione, erano almeno cento le persone con disabilità abruzzesi, molte delle quali in carrozzina, che hanno partecipato alla manifestazione nazionale di Roma, indetta il 7 luglio scorso dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e dalla FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili), per protestare contro la Manovra Finanziaria del Governo. E alla gioia per la vittoria ottenuta con il ritiro del “famigerato” emendamento riguardante le percentuali di invalidità e l’indennità di accompagnamento, si è aggiunta anche l’amara constatazione di «quanto ancora ci sia da fare», per le persone con disabilità, a partire – per dirne una – dalla stessa Piazza Montecitorio della capitale, dove, ad esempio, tutti i locali hanno barriere architettoniche e non dispongono di servizi igienici accessibili

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Ma quei familiari non meriterebbero la nomina a «Cavalieri del Lavoro»?

«Non crede, Signor Presidente – ha scritto la madre di una persona con disabilità gravissima al presidente della Repubblica Napolitano – che potrei essere insignita del titolo di Cavaliere del Lavoro per essere stata fedele per trentasette anni allo stesso “datore di lavoro”, ovvero mia figlia trentasettenne con una disabilità gravissima? Infatti, oltre ad essere madre, sono infermiera, insegnante, assistente e badante, con una sola differenza rispetto agli altri lavoratori: non sono stata mai stipendiata, anzi ho dovuto scegliere se lasciare il lavoro e assistere mia figlia personalmente oppure ricoverarla in un istituto. Ho scelto la via più impegnativa e non me ne pento, ma vorrei che il mio impegno fosse riconosciuto pubblicamente, non foss’altro che per far conoscere agli italiani le profonde, sentite, silenziose vite di tante donne che purtroppo ancora oggi sono ignorate: le mamme di persone con disabilità grave e gravissima»

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Ed ora è la volta dei bambini con disabilità…

Altro infatti non si può dire, di fronte all’ennesimo discutibile emendamento proposto dalla Commissione Bilancio del Senato, che prevede l’aumento del numero massimo di bambini nelle classi frequentate da alunni con disabilità, limite che, fino ad oggi, è di venti alunni. Un provvedimento che, se approvato definitivamente, sarebbe molto grave, secondo la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e la FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili), perché «”devasterebbe” ulteriormente un sistema scolastico già messo a dura prova da tagli e misure restrittive, senza portare ad alcun risparmio effettivo»

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Gardaland, sindrome di Down e altre strutture: situazioni che fanno ancora discutere

Ci sono genitori di persone con sindrome di Down che continuano a ritenere assai discutibile e discriminante il divieto posto ai loro figli – presso il celebre parco divertimenti di Gardaland – di accedere alla maggior parte delle attrazioni. E quando si trovano di fronte a comportamenti del tutto diversi, come quelli attuati ad esempio nel Parco Sospeso nel Bosco della Val Seriana (Bergamo)- struttura, per altro, dalle caratteristiche assai differenti – le loro perplessità crescono. Non è la prima volta che il nostro sito deve occuparsi di problemi incontrati a Gardaland dalle persone con disabilità e non solo da quelle con sindrome di Down. Nel caso di queste ultime, poi, avevamo già proposto qualche anno fa un dibattito particolarmente ampio, dando spazio a posizioni di vario tipo. Ma nonostante ciò, i problemi denunciati allora continuano ad essere vissuti come tali da una serie di persone

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