Il ritiro di quell’emendamento può diventare un punto di forza

Si parla di quell’emendamento alla Manovra Finanziaria che intendeva eliminare il limite di venti alunni in una classe ove ne fosse presente uno con disabilità. Ma una volta ritirata la proposta – grazie anche alle forti pressioni delle associazioni di persone con disabilità – e dopo le dichiarazioni dei senatori che l’avevano presentato, paradossalmente quel limite ne esce rafforzato e le famiglie potranno legittimamente pretenderne il rispetto o addirittura chiedere anche che si scenda al di sotto dei venti alunni

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Il Comune di Palermo non può «far cassa» sulla pelle dei Cittadini disabili

Continuano le proteste, nel capoluogo siciliano, dopo che l’Amministrazione Comunale ha deciso di sospendere, per carenza di fondi, il servizio di assistenza domiciliare ad almeno cento persone con disabilità grave. Ancora una volta, dunque, sembra proprio che a Palermo ci si debba scontrare con una realtà in cui sono le persone con disabilità a pagare tra le prime lo scotto di una scarsa attenzione ai bisogni dei Cittadini. Ma questo servizio – che rientra nella sfera dei diritti tutelati dalla Costituzione Italiana e da Trattati internazionali come la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – va ripristinato al più presto e mai più messo in discussione

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Quando Damato sostenne la causa di una giovane malata rara

Accadde nel 2001, quando il noto giornalista – allora consigliere della Regione Lazio – sostenne con forza la causa di una ragazza di Roma affetta da carenza enzimatica di adenilsuccinatoliasi, malattia molto rara, facendo approvare una mozione per la riattivazione del Servizio di Enzimologia Clinica del Policlinico di Roma. «Purtroppo – scrive Carlo Hanau – le persone sensibili ai problemi dei malati e dei disabili sono una minoranza e tanto più per questo un grato ricordo deve andare a Mino Damato, che ha sempre preso a cuore le sorti dei bambini affetti da malattie e disabilità»

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Auto per ciechi o specchietto per le allodole?

Ci sono casi in cui le persone cieche vengono certamente prese come pretesto per coprire altri scopi scientifici o economici, se non per ottenere facili finanziamenti o vetrine prestigiose altrimenti irraggiungibili. Quello delle “auto guidate da ciechi” sembra proprio uno di questi casi, mentre probabilmente non lo è quello della cosiddetta “@-braille” (o “chiocciola-braille”), anche se la presentazione da parte degli organi d’informazione di questo sistema per l’accesso dei ciechi alla messaggistica nel web non rende certo un buon servizio a chi ci sta lavorando

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