Sono diventata «invisibile»!

«Era la prima volta che succedeva di vedere una persona in carrozzina fare la volontaria e non “l’ospite della struttura” e far riconoscere il mio ruolo, soprattutto dal personale, non è stato facile». Così Cristina Celsi, persona con disabilità in carrozzina, racconta la sua bella esperienza di volontaria internazionale in Belgio, all’interno di un istituto per persone con disabilità fisica e mentale, articolatasi attraverso la realizzazione di un cartone animato sulla vita affettiva e sessuale di quelle stesse persone. «Ma alla fine – conclude Cristina, che recentemente ha anche avviato a Pescara un’associazione impegnata sul fronte della partecipazione attiva e dell’autonomia delle persone con disabilità – sono riuscita a diventare “invisibile”, come tutti gli altri volontari!»

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Ma le barriere nelle chiese non sono offensive?

Eppure c’è chi all’interno del mondo cattolico, con toni da vera e propria “crociata”, sembra ritenere “offensivo” soltanto il fatto che una pop-star gay (Elton John) canti davanti a una chiesa di Trani, mentre sembra assai poco interessato al fatto che alle persone con disabilità motoria della bella città pugliese la stragrande maggioranza degli edifici religiosi sia praticamente interdetta. Né appare migliore la situazione sul fronte del “profano”, come racconta il nostro “testimone sul campo”, il combattivo Gennaro Palmieri, presidente della UILDM locale (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), parlando ad esempio della recente festa patronale…

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Chi ha sbagliato paghi, ma continui la collaborazione tra associazioni e scuole

Quanto accaduto qualche mese fa in una scuola di Spinaceto, alle porte di Roma – con la denuncia da parte della famiglia di un’insegnante che avrebbe maltrattato un bambino autistico di 8 anni, usandogli violenze psicologiche e fisiche – rischia di fornire all’opinione pubblica un’immagine quanto mai negativa dell’integrazione scolastica all’interno del Circolo Didattico coinvolto e del Municipio di Roma 12. Nell’esprimere quindi «la massima solidarietà alla famiglia dell’alunno con disabilità e auspicando che le autorità giudiziarie facciano al più presto e con severità il loro percorso» nell’accertare i fatti, la locale Consulta delle Persone con Disabilità intende anche evidenziare il positivo lavoro svolto finora insieme a quella e ad altre scuole, sperando che tale collaborazione possa continuare al meglio

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