A proposito del Contrassegno Unificato Disabili Europeo (CUDE), qualche giorno fa – informando i Lettori che tra le modifiche al Codice della Strada apportate dalla Legge 120/10 del 29 luglio scorso, vi era anche l’adozione dello stesso (se ne legga cliccando qui) – avevamo poi segnalato che per rendere concretamente operativo il provvedimento sarà ora necessario il Regolamento di Attuazione. Questo significherà dunque dover attendere ancora a lungo, dopo oltre dodici anni passati dalla Raccomandazione del Consiglio Europeo 98/376/CE (4 giugno 1998) sulla materia?
Sembra proprio di no, dal momento che durante l’iter della Legge 120/10, è stato approvato anche un Ordine del Giorno presentato, quale prima firmataria, dalla deputata Maria Antonietta Farina Coscioni, che impegna il Governo, nel dare attuazione alla stessa Legge 120, «ad emanare – ai fini dell’effettiva adozione in Italia del modello di Contrassegno Unificato Disabili Europeo per la circolazione e la sosta veicolare previsto dalla Raccomandazione del Consiglio del 4 giugno 1998 – idonea norma di rango regolamentare, volta a modificare l’articolo 381, comma 2, del Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495 “Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada”, adeguando la figura del Contrassegno invalidi, richiamata nel predetto comma, come “V.4” al modello di Contrassegno disabili Europeo previsto dall’allegato alla Raccomandazione 98/376/CE (GUCE L167/25)».
Questo, dunque, il testo dell’Ordine del Giorno, presentato – va detto – dopo che erano stati respinti due emendamenti presentati alla Camera, sempre da Farina Coscioni e al Senato da Marco Perduca, volti a inserire nell’articolo tale ulteriore attività del Governo.
L’impegno assunto da parte dell’Esecutivo – anche alla luce della sostanziale eliminazione del principale ostacolo all’adozione del Contrassegno Europeo, ovvero l’articolo 74, comma 1 del Codice della Privacy (Decreto Legislativo 196/03) – permetterà tra l’altro di presentare in Parlamento apposite interrogazioni che richiamino e sollecitino il Governo stesso all’impegno assunto con il citato Ordine del Giorno.
«Tutto ciò – secondo Gustavo Fraticelli, consigliere dell’Associazione Luca Coscioni – oltre a consentire di vedere la questione come il classico bicchiere “mezzo pieno”, anziché “mezzo vuoto”, evidenzia anche il ruolo centrale e propulsivo che ora sarà chiamato ad avere il Governo nell’adozione del Contrassegno Europeo».
«Da un punto di vista legislativo – aggiunge Fraticelli – secondo la Legge 400/88 [“Disciplina dell’attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri”, N.d.R.], l’attività regolamentare cui il Governo è tenuto in base all’Ordine del Giorno di cui sopra, non necessità di essere prevista da una norma di legge, in quanto essa non scaturisce da una modifica della norma istitutiva del permesso per disabili – previsto dal Codice della Strada del 1992 – ma rientra nella potestà regolamentare discrezionale. L’Esecutivo, infatti, può emanare regolamenti modificavi, con l’unico limite che essi non alterino la norma di legge di cui sono attuativi». (S.B.)
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