Istituita nel 1967 dall’Unesco, per ricordare a tutti che l’educazione e l’istruzione sono fondamentali per lo sviluppo dei popoli, la Giornata Mondiale dell’Alfabetizzazione ricorre l’8 settembre di ogni anno e per l’occasione Terre des Hommes – organizzazione non governativa internazionale che si occupa di aiuto diretto all’infanzia in difficoltà, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo – sottolinea che l’ignoranza è una condanna ancora per quasi 68 milioni di bambini, per i quali si prepara quasi automaticamente un futuro di sfruttamento e di abusi. L’importanza dell’istruzione è dunque fondamentale per prevenire fenomeni come traffico, discriminazioni e sfruttamento lavorativo dei minori.
«Un buon grado di istruzione – dichiara Federica Giannotta, responsabile del settore Advocacy di Terre des Hommes – agisce come un vero e proprio scudo contro quei crimini, perché offre ai ragazzi migliori prospettive lavorative e di vita in generale, ma soprattutto li rende più consapevoli dei propri diritti e più capaci di interpretare la realtà e quindi di individuare i pericoli».
«La scuola – aggiunge Giannotta – è il luogo migliore dove condurre campagne di sensibilizzazione sui diritti dei bambini sia con gli alunni che con i loro genitori». In tal senso Terre des Hommes invita anche tutti gli “internauti” – tramite lo specifico sito raggiungibile cliccando qui – ad aderire alla sua campagna per l’istruzione globale, per contribuire a cambiare la vita ai tanti bambini che non possono andare a scuola.
Sono circa cinquant’anni che Terre des Hommes è impegnata ad assicurare i diritti fondamentali ai bambini che ne sono esclusi, primo fra tutti quello all’istruzione, con progetti di sostegno a scuole e strutture di educazione informale, formazione professionale degli insegnanti e distribuzione di kit scolastici agli alunni maggiormente svantaggiati. Ugualmente, ha avviato in vari Paesi interventi volti a fare avvicinare i bambini più piccoli allo studio, per prepararli alla scuola primaria.
«In questo modo – sottolinea ancora Giannotta – si previene il fenomeno dell’abbandono scolastico per lo scarso rendimento del bambino. E i risultati sono eccellenti: ad esempio in Perù, favorendo la creazione di asili dal 2005 al 2009, oltre il 70% dei bambini inseriti nei nostri programmi di educazione e sostegno ha migliorato il proprio rendimento scolastico. I bambini promossi sono passati dal 79,6% al 85,8% in quattro anni e molti maestri hanno ricevuto una formazione su nuove tecniche e metodologie didattiche. Oltre il 95% degli alunni, infine, è riuscito a mantenere l’80% o più di frequenza scolastica. Questo vuol dire che quei bambini non sono finiti a lavorare o in strada, vulnerabile ad abusi e violenze». (R.P.)
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