Un professionista capace di valutare le necessità delle persone con disabilità, con gli strumenti culturali e le competenze specifiche per migliorare la qualità e l’efficacia delle politiche territoriali, in particolare in tema di strutture e servizi accessibili: questa è sostanzialmente la nuova figura del disability manager, come l’avevamo tratteggiata in sede di presentazione di un master promosso a Roma, alla fine del 2009, dall’Università Cattolica (se ne legga cliccando qui).
E proprio da un’iniziativa analoga, recentemente conclusa con successo a Milano, presso il Centro di Ateneo di Bioetica dell’Università Cattolica, proviene Rodolfo Dalla Mora, che – notizia di questi giorni – risulta essere il primo disability manager in Italia presso una struttura sanitaria, quale l’ORAS (Ospedale Riabilitativo di Alta Specializzazione) di Motta di Livenza (Treviso).
«Si tratta – ha dichiarato il direttore generale della struttura veneta Alberto Prandin – di una figura professionale complessa, che rende uniche, per completezza ed efficacia, le nostre attività di presa in carico del paziente disabile anche dopo la dimissione».
Prandin ha poi voluto anch’egli sottolineare le caratteristiche del disability manager, che «deve conoscere le dinamiche culturali in atto e le problematiche bioetiche e può intervenire, sulla base di una chiara concezione della persona e dei suoi diritti inalienabili, assicurando un servizio multidisciplinare centrato sulla persona e sulle sue esigenze o anche sull’organizzazione e i bisogni del sistema stesso. Una figura che dovrà andare di pari passo con l’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità [organismo che, pur non essendo ancora stato formato, sarebbe stato previsto dalla Convenzione ONU, ratificata dal Parlamento italiano con la Legge 18/09, N.d.R.], i cui sviluppi sono ancora tutti da prevedere. Per ora, infatti, la decisione di assumere un disability manager è esclusivamente discrezionale».
«Partendo dalle offerte disponibili sul territorio – ha concluso il direttore generale dell’ORAS – la nuova figura professionale si propone di superare i confini tra i servizi, di valorizzare le singole realtà già operanti nelle realtà territoriali, per favorire l’accessibilità, il coordinamento socio-sanitario e l’assistenza alla famiglia».
Architetto esperto in progettazione accessibile e persona con disabilità, Rodolfo Dalla Mora era già operante presso l’Ospedale di Motta di Livenza, come responsabile dell’Ufficio Accessibilità-Sportello senza Barriere. (S.B.)