Quanto sono collaborative le imprese sociali?

Se ne sta parlando a Riva del Garda (Trento), nel workshop nazionale sull’impresa sociale, organizzato da Iris Network, ove si discute in particolare di innovazione e di confronto tra le impresi sociali e gli altri attori pubblici e privati, dagli Enti Locali alle aziende for profit, dagli organi d’informazione alle organizzazioni non profit

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Queste povere, rattoppate scuole italiane

Tali risultano gli edifici e le aule, alla luce di quanto emerge dall’VIII Rapporto di Cittadinanzattiva, dedicato a “Sicurezza, qualità e comfort a scuola”. Scuole dalla sicurezza precaria, con frequenti distacchi di intonaco, finestre rotte, muri imbrattati, palestre malandate, aule sporche e a volte sovraffollate. E ancora, edifici che avrebbero bisogno di una manutenzione reputata urgente dagli stessi dirigenti scolastici e responsabili della sicurezza, ma che tarda ad arrivare, certificazioni quasi sempre assenti all’appello, né naturalmente mancano le barriere architettoniche

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Chi ha una disabilità motoria può fare arteterapia

Lo dice Helena Wenk, una delle poche professioniste dell’arteterapia che in Italia si è specializzata nel lavoro con le persone con disabilità motoria anche gravissima. Helena riesce a far disegnare persone con mobilità ridottissima o assente e racconta di avere ottenuto risultati importanti

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Regione Campania: quei dati parlano chiaro

E fanno pensare che il finanziamento deciso per implementare le competenze professionali e i sussidi necessari a migliorare la qualità del tempo scuola per le persone con disabilità sia assolutamente insufficiente. Questa l’interpretazione data dall’associazione napoletana Tutti a Scuola, in occasione della manifestazione da essa stessa promossa il 15 settembre, davanti alla sede della Regione Campania, con il significativo titolo di “La scuola per me non comincia, ma finisce!”

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E alla fine arrivano le scuse dell’ATAC

L’azienda romana dei trasporti ha infatti inviato le proprie scuse a Enzo Jamundo, informando anche di un’indagine interna e garantendo che episodi del genere non si verificheranno più. Jamundo, persona con disabilità motoria, non aveva potuto utilizzare, nel luglio scorso, gli ascensori della metropolitana di Roma, perché gli era stato riferito che probabilmente «l’addetto era a farsi una doccia!»

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