In Lombardia c’è un servizio da ripensare, pena discriminazioni continue
Si tratta delle RSD, le Residenze Sanitario Assistenziali per Persone con Disabilità, definite sette anni fa dalla Regione Lombardia, inglobando alcune precedenti soluzioni. Il dibattito su di esse è stato lanciato qualche tempo fa dalla LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), che ha sostenuto tra l’altro: «La nostra esperienza di incontro con le RSD ci dice che questi servizi, per loro “natura”, non possono essere luoghi dove i diritti umani delle persone con disabilità vengano promossi, protetti e garantiti». Rischiano di essere, le RSD, “non luoghi” e “per sempre”, ben lontani, ad esempio, dai princìpi prescritti dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, in riferimento al diritto di scelta su dove e come vivere. E le numerose testimonianze raccolte successivamente dalla stessa LEDHA – delle quali abbiamo ripreso una tra le più scioccanti – stanno pian piano ponendo in piena luce tutte le contraddizioni di queste strutture