A Luciano Tavazza – fondatore nel 1978 del MoVI (Movimento Volontariato Italiano), di cui ricoprì per molto tempo la carica di presidente e successivamente, insieme a Pellegrino Capaldo, ideatore della FIVol (Fondazione Italiana per il Volontariato) – il nostro sito ha recentemente dedicato ampio spazio, riprendendo il discorso di commemorazione pronunciato dall’attuale presidente del MoVI Franco Bagnarol, a dieci anni esatti dalla scomparsa di Tavazza, avvenuta il 30 aprile del 2000 (il testo, intitolato Luciano Tavazza: l’unità nella distinzione, è disponibile cliccando qui).
Ora, in occasione dell’incontro di sabato 2 ottobre a Roma (Palazzo Valentini, Sala Don Luigi Di Liegro, ore 9.30), denominato Osare solidarietà. Il lungo cammino di Luciano Tavazza. Scelte sfide progettualità per il futuro, promosso dall’Associazione Luciano Tavazza, riceviamo da quest’ultima il testo prodotto per l’occasione, che qui di seguito ben volentieri proponiamo.
Da segnalare anche che all’incontro interverranno numerose note personalità del mondo istituzionale e del Terzo Settore (Emanuele Alecci, Livia Turco, Giuseppe Cotturri, Lucio Babolin, Franco Bagnarol, Franco Bentivogli, Mariano Bottaccio, Claudio Cecchini Giampiero Farru, Renato Frisanco, Maurizio Giordano, Marco Granelli, Giovanni Grillo, Giorgio Groppo, Alessandro Lion, Nicolò Lipari, Mimmo Lucà, Giampaolo Manganozzi, Nilla Manzi, Stefania Mancini, Antonio Mastantuono, Salvatore “Tillo” Nocera, Edoardo Patriarca, Angelo Poli, Carlo Santini, Felice Scalvini, Ferdinando Siringo, Franco Tavazza) e che all’interno di esso verrà presentato il libro L’uomo, il credente, il volontario. Speranza che si fa storia.
«A dieci anni dalla scomparsa di Luciano Tavazza ci piace invitare quanti lo hanno conosciuto, ma anche quanti hanno ancora voglia di impegnarsi liberamente e senza secondi fini per il bene comune, ad una discussione pubblica.
Ricordare un uomo, un credente, un volontario che ci ha insegnato molte cose, ma specialmente quanto può essere dirompente e profondamente politica la gratuità. Una gratuità che non è solo fare qualcosa per gli altri senza denaro, ma è farsi carico responsabilmente e gratuitamente della convivenza umana e di conseguenza della dimensione sociale e umana di ogni persona; in pratica è la sottolineatura del primato etico della solidarietà rispetto alla sfera dell’utile.
Agire senza secondi fini, cioè andare incontro a ogni persona in difficoltà, rispondendo, aiutandola a rispondere, a quei bisogni che la rendono povera, emarginata, dipendente. Educare oggi alla corresponsabilità, ad un’etica alta, alla solidarietà, gratuità e al dono “è una scelta politica di impegno nel cambiamento di ciò che può e deve essere cambiato”.
Di qui il continuo richiamo che Tavazza faceva alla nostra Costituzione Repubblicana. Non solo una Carta da ricordare o da incorniciare, ma un impegno quotidiano per il raggiungimento di quella costituzione morale, dei diritti e dei doveri che essa presuppone.
È con preoccupazione che in questi anni notiamo un logoramento di molte organizzazioni che faticano ad andare avanti e rischiano di dimenticare proprio questa idealità. Sarebbe bello allora ritrovarci per ricordare Luciano Tavazza, approfittando di questa occasione per ripensare alle nostre progettualità e per avviare nuove virtuose iniziative che ci facciano uscire da questa evidente e lunga crisi.
Il nostro impegno non può accontentarsi di un mondo che non vuole cambiare nulla!
Associazione Luciano Tavazza».