La Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) – cui aderiscono le principali organizzazioni italiane che si avvalgono di questo istituto – e il Forum Nazionale del Terzo Settore si rivolgono a tutti i cittadini – e in particolare ai giovani e alle organizzazioni del privato sociale – lanciando la petizione denominata Basta schiaffi ai giovani, diamo un futuro al Servizio Civile Nazionale, allo scopo di garantire un futuro certo allo stesso Servizio Civile Nazionale, chiedendo da una parte al Governo di invertire quella tendenza che ha fatto si che negli ultimi cinque anni i finanziamenti statali siano diminuiti di oltre il 60%, dall’altra alle Regioni di concretizzare la loro richiesta di maggiore ruolo con significativi finanziamenti aggiuntivi.
«C’è il rischio concreto – ha dichiarato infatti Primo Di Blasio, presidente della CNESC – che si vada a chiudere un’esperienza di quarant’anni di impegno civico e di storia di pace». «”Basta schiaffi ai giovani” – aggiunge Andrea Olivero, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore – è uno slogan forte, come la loro voglia (che fa fatica ad emergere) di crescere, di impegnarsi, di mettersi al servizio del bene comune».
Con tale petizione, dunque, si chiede al Governo che stanzi le risorse necessarie all’avvio di almeno quarantamila giovani su base annua e alle Regioni e alle Province Autonome che prevedano – come già fatto da alcune – propri stanziamenti aggiuntivi, utili a incrementare ulteriormente il numero dei giovani coinvolti.
La CNESC e il Forum del Terzo Settore chiedono inoltre che vengano chiaramente stabilite per legge le finalità di educazione alla pace e alla cittadinanza attiva e di apprendimento di concrete capacità pratiche, previste dall’istituto del Servizio Civile Nazionale. (P.S.)
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