Le ulcere cutanee, una patologia di elevato significato sociale

Circa quattro italiani su cento soffrono di ulcere cutanee, una patologia di elevato significato sociale, sia in termini di spesa pubblica assistenziale che di perdita di giornate lavorative. Una patologia, tra l'altro, la cui incidenza è destinata ad aumentare nei Paesi occidentali, in relazione all'allungamento della vita media, pur se ciò non deve far perdere di vista la notevole rilevanza che essa può assumere anche in età neonatale. Di questo e di molto altro si parlerà a Roma, il 16 ottobre, nel corso della "Giornata Internazionale sulle Ulcere Cutanee: Una Visione Globale", evento promosso dall'Accademia Dermatologica Romana

Il logo dell'AIUC, Associazione che parteciperà con alcuni propri rappresentanti all'evento di RomaAccademici e specialisti a confronto, sabato 16 ottobre a Roma, su una patologia che in Italia affligge circa quattro cittadini su cento: le ulcere cutanee. L’Accademia Dermatologica Romana, infatti, presieduta da Sergio Chimenti, promuoverà per quel giorno (Auditorium Via Veneto, Via Veneto, 89, ore 9-17.30) la Giornata Internazionale sulle Ulcere Cutanee: Una Visione Globale.

«Si tratterà di un simposio di esperti – spiega Antonio G. Richetta, ricercatore presso il Policlinico Umberto I, Università La Sapienza di Roma e promotore dell’evento – con valenza universitaria, ospedaliera e assistenziale e che porrà a confronto l’esperienza di differenti figure specialistiche, con la finalità di conferire una visione globale su una patologia di elevato significato sociale, in termini di spesa pubblica assistenziale e di perdita di giornate lavorative»
Il problema delle ulcere cutanee, infatti, è destinato ad aumentare nei Paesi occidentali, in relazione all’allungamento della vita media, ma la maggiore incidenza di tale patologia in età avanzata non deve far perdere di vista la notevole rilevanza che essa può assumere anche in età neonatale.
Alla base di tale fenomeno si riconoscono differenti cause, ovvero venose, arteriose, da pressione, autoimmuni, neurotrofiche, ipertensive, infettive, ematologiche, neoplastiche, da pioderma gangrenoso, iatrogene, traumatiche e da cause chimico-fisiche. Pertanto un registro epidemiologico potrebbe migliorare l’approccio terapeutico e consentire interventi di prevenzione sempre più mirati.

Numerosi saranno i temi trattati da esperti provenienti da accademie italiane e straniere durante l’incontro presieduto da Stefano Calvieri, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Dermatologia del Policlinico Umberto I, Università La Sapienza di Roma. Dalle ulcere ipertensive, a cura di Giorgio Guarnera, presidente eletto dell’AIUC (Associazione Italiana Ulcere Cutanee) e responsabile dell’Unità Operativa Semplice di Chirurgia Vascolare delle Lesioni Ulcerative nell’ambito del Dipartimento di Chirurgia e Patologia Vascolare dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma, al tema delle ulcere in età neonatale, affrontato da Guido Ciprandi, presidente dell’AIUC Lazio, dell’Unità Operativa di Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale Bambino Gesù con sede a Palidoro. Dal wound assessment [“valutazione delle lesioni”, N.d.R.], a cura di Marco Romanelli, ricercatore della Clinica Dermatologica dell’Universita di Pisa, fino al delicato argomento sull’impiego delle cellule staminali, a cura di Vincent Falanga, docente di Dermatologia e Biochimica presso la Boston University School of Medicine.

«Di fondamentale importanza – sottolinea ancora Antonio G. Richetta – è un corretto iter diagnostico al fine di raggiungere un idoneo inquadramento eziopatogenetico e quindi una terapia mirata, con conseguente miglioramento delle prestazioni sanitarie e della qualità di vita dei pazienti affetti da ulcere cutanee». (S.B.)

Il programma completo della Giornata Internazionale sulle Ulcere Cutanee. Una Visione Globale, Roma, 16 ottobre 2010, è disponibile cliccando qui. Per ulteriori informazioni: Emilio Sturla Furnò, tel. 340 4050400, emyesse@yahoo.it.
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