Area della pratica clinica che cerca di compensare la disabilità temporanea o permanente di persone con bisogni comunicativi complessi, la Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) utilizza tutte le competenze comunicative dell’individuo, includendo le vocalizzazioni o il linguaggio verbale residuo, i gesti, i segni, la comunicazione con ausili e la tecnologia avanzata.
Le indicazioni a tale intervento includono non solo le patologie motorie, ma anche l’autismo, il ritardo mentale, le sindromi genetiche, la disfasia grave, le malattie progressive e altro ancora. La frequente multiproblematicità della casistica rende inoltre necessaria la continua interazione di competenze professionali diverse in un quadro globale complesso e articolato, poiché l’intervento non si rivolge soltanto al bimbo coinvolto, ma anche a tutte le persone che interagiscono con lui, in una prospettiva di progressiva assunzione di competenze da parte del contesto di vita, che possa così soddisfare nel tempo i bisogni comunicativi in continuo cambiamento del bimbo stesso.
Sarà centrato proprio intorno alla Comunicazione Aumentativa Alternativa il corso gratuito denominato Bisogni comunicativi complessi e partecipazione nei contesti di vita, promosso a Milano per giovedì 21 ottobre (Aula A dell’Istituto Mario Negri, Via La Masa, 19, ore 9-18.30), che si rivolgerà a genitori, insegnanti, educatori e operatori sanitari. A promuovere l’iniziativa il Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa, con la Fondazione IRCCS Ca’ Granda dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, l’ASL del capoluogo lombardo, l’Istituto Mario Negri e l’Azienda Ospedaliera di Treviglio (Bergamo).
Quattro le sessioni in cui sarà divisa la giornata (I. I bisogni comunicativi complessi e la comunicazione aumentativa; II. L’intervento in situazioni specifiche; III. Gli scenari del progetto; IV. Dai bisogni comunicativi del bambino alla progettazione di territorio: le esperienze), che – come spiegano gli organizzatori – «vuole essere il momento di avvio di un progetto di assistenza, ricerca e studio, nato nell’ASL di Milano e finanziato dall’Assessorato alla Salute della Regione Lombardia per gli anni 2010-2013, di cui è capofila l’Unità Operativa di Neuropsichiatria per l’Infanzia e l’Adolescenza (UONPIA) della Fondazione Policlinico e che ha come partner di progetto l’Azienda Ospedaliera di Treviglio e l’Istituto Mario Negri. Obiettivo principale è garantire ai piccoli utenti l’accesso tempestivo agli strumenti comunicativi necessari, attraverso l’avvio di nuovi gruppi di operatori in Comunicazione Aumentativa Alternativa all’interno di undici servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Lombardia». (S.B.)
Articoli Correlati
- La CAA, strumento di dialogo, apprendimento e inclusione Un po’ di storia della CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa), quell’insieme di conoscenze, strategie e tecnologie che hanno lo scopo di migliorare e incrementare le capacità comunicative di coloro che hanno…
- Violenza sulle donne con disabilità e comunicazione distorta Per una donna con disabilità non sempre è così facile chiedere aiuto in caso di violenze. Se si parla poi di disabilità intellettiva, una comunicazione distorta potrebbe significare non rilevare…
- La Comunicazione Aumentativa Alternativa nel modello della partecipazione Sarà questo il tema del convegno promosso per domani, 18 aprile, a Bologna, all’interno di “Exposanità 2018”, da ISAAC Italy, la sezione italiana della Società Internazionale per la Comunicazione Aumentativa…