«Benvenuti, la mia casa è senza barriere»: è cosi che Andrea Pennati, trentunenne con disabilità, apre le porte del suo blog sociale sulla disabilità, nato nel 2008 per comunicare, raccontarsi, accogliere, far discutere e anche informare sugli argomenti più svariati; scuola, computer, arte, musica, accessibilità, c’è davvero un po’ di tutto, ma a occupare forse lo spazio principale è il grande amore per gli animali – cavalli e cani, soprattutto – che secondo Andrea possono realmente «cambiare in meglio» anche la vita di una persona con disabilità.
Non a caso, l’impegno in ambito sociale di questo blogger – che svolge il proprio percorso riabilitativo presso l’AIAS di Monza (Associazione Italiana Assistenza agli Spastici) – è iniziato già a vent’anni e lo ha portato a collaborare, insieme ad altri, alla creazione di Un Cavallo per Amico AVER (Associazione Volontari Equitazione Ricreativa), una meritoria ONLUS nata nel 1999 a Villasanta (Monza e Brianza), che fa praticare l’equitazione a livello sportivo dilettantistico a persone affette da patologie inabilitanti, a causa delle quali non possono svolgere la disciplina dell’equitazione sportiva nelle strutture e nei centri ippici tradizionali. «Combattere il disagio sociale – si legge nel sito di Un Cavallo per Amico AVER – e attivare un processo di integrazione attraverso l’inserimento della persona nel mondo equestre è il nostro credo, dal momento che nella vita la vera tragedia non sta nel non raggiungere gli obiettivi, ma nel non averne da raggiungere e che la vera disgrazia non è morire senza aver realizzato i propri sogni, ma non sognare affatto». Una filosofia, questa, che a giudicare dal suo blog è la stessa di Andrea Pennati, di cui colpisce in particolare il sorriso, a fianco di amici importanti come Pinky, Pippo, Sprizzina, Romina, Birba, Jonny, Gip o «in ricordo del mitico Donato».
Ed è particolarmente bello, in tal senso, anche il documento visibile a tutti, sotto forma di CD, intitolato Il ruolo sociale degli animali – di cui proponiamo qui di seguito un estratto – perché non si limita a fornire informazioni utili – ciò che sarebbe già importante – sui benefìci psicofisici che può dare il rapporto con un animale. Le notizie, infatti, sono sempre “filtrate” dalla sensibilità, dalla passione e dal rispetto di Andrea, quando ad esempio scrive – all’interno di una breve storia della Pet-Therapy (la “terapia con gli animali”) – che «accarezzare un cane per me è molto bello poiché sento delle sensazioni benefiche» o che «ogni animale si può impiegare a scopo terapeutico, importante è sempre e comunque rispettarlo» o ancora che «l’intervento di un cane all’interno di un centro diurno per disabili per me è importante perché da un lato aiuta i ragazzi a non pensare alla disabilità, dall’altro insegna il rispetto per un altro essere vivente».
Complimenti, quindi, ad Andrea perché è sempre importante sapere che la “rivoluzione del web” ha consentito di uscire allo scoperto anche a persone di grande valore umano, come lui, che senza i mezzi offerti dalle moderne tecnologie, avrebbero incontrato ben altre difficoltà. (Stefano Borgato)
Il ruolo sociale degli animali
Estratto dal blog di Andrea Pennati (raggiungibile cliccando qui).
Questo CD non è a scopo di lucro, ma vuole essere uno strumento di guida per tutti coloro che sono interessati alla tematica trattata. È rivolto in particolare alle famiglie delle persone disabili e ai servizi sociali. Con questo CD voglio far capire che anche gli animali possono dare benefici psicofisici.
La storia della Pet-Therapy
La Pet-Therapy nasce nel 1953 in America, ad opera dello psichiatra Boris Levinson, che mentre si occupava di pazienti con gravi disturbi del comportamento, in particolare i bambini, scoprì casualmente che la presenza del suo cane in studio favoriva il contatto con i piccoli pazienti. Nel 1961 nasce ufficialmente la terapia con gli animali come tecnica di intervento terapeutico: l’animale diventa co-terapeuta nel processo di guarigione, rivestendo il ruolo di mediatore emozionale e catalizzatore dei processi socio-relazionali.
Da queste considerazioni si può dire che il rapporto uomo-animale stia subendo una trasformazione anche sul piano cognitivo oltre che sul piano affettivo. Le persone sembrano essere disponibili a comprendere che una maggiore interazione con l’animale, che li coinvolge, li porta a costruire un legame benefico, con risultati che vanno al di là di quella specifica esperienza. […]
La Pet-Therapy è un insieme di tecniche con il supporto di animali che vanno dal cane all’asino con la onoterapia. Tali tecniche favoriscono il rilassamento e la calma interiore. Accarezzare un cane per mè è molto bello poiché sento delle sensazioni benefiche. Dalla letteratura si evince […] che accarezzare un cane o qualunque tipo di essere vivente abbassa la pressione del sangue. All’interno della Pet-Therapy c è anche la delfinoterapia.
In conclusione posso dire che ogni animale si può impiegare a scopo terapeutico, importante è sempre e comunque rispettarlo.
Il rapporto tra animali e disabilità
Da anni si è scoperto che l’usare animali a scopo terapeutico ha effetti molteplici, sia nella sfera famigliare del soggetto che in quella personale. Sono varie le patologie che possono trarre benefici per esempio l’autismo, la sindrome di down, la paralisi celebrale infantile, disturbi mentale o per offrire un amico a chi è anziano. Per questo sono state create le prime associazioni che si occupano del binomio disabile-animale.
Il cane
I cani che si impiegano a favore delle persone con svantaggio devono essere di indole buona per ottenere buoni risultati, le razze più adatte sono i labrador, i terranova eccetera. Gli animali che si devono impiegare a questo scopo devono essere abituati a vedere le persone con svantaggio; prima di essere impiegati a tale scopo sarebbe utile che l’animale facesse un periodo di prova per capire la sua idoneità o meno a questo utilizzo.
[…]
Il cavallo
Il cavallo permette al bambino e all’adulto disabile di avere una migliore conoscenza del proprio corpo e una maggiore autostima. Fornisce delle stimolazioni di tre tipi: ritmico, tattile e motorio. Il cavallo dando queste stimolazioni ha sul bambino un effetto benefico di rilassamento e di raddrizzamento di tutto il corpo.
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