Si chiama Noi, l’Italia ed è un esposizione di opere di artisti con disabilità che utilizzano l’arte contemporanea per esprimere se stessi e la profondità dei sentimenti che vivono. Loro sono Gli Amici – persone con disabilità appunto – che nei laboratori d’arte della Comunità di Sant’Egidio a Roma e in altre città d’Italia e d’Europa, studiano, comunicano e creano, guardando in questo caso alla storia e al presente dell’Italia, con un contributo di idee per il futuro, tramite dipinti, installazioni, video e testi. Il tutto con passione e profondità, ma non senza una buona dose di ironia.
Con le loro opere, dunque, gli artisti narrano piccoli episodi e vicende più note di una storia alla quale sentono con orgoglio di appartenere: l’Unità e le due guerre mondiali, il boom economico e la bellezza dei luoghi e dei monumenti, l’emigrazione italiana e la nuova immigrazione, i guai e le risorse nascoste.
Alcuni di loro ripercorrono momenti fondativi della storia nazionale, in tele come La breccia di Porta Pia di Paola Verre, La grande guerra di Arturo Maggio o 25 aprile ’43 di Annamaria Colapietro, per i quali la storia è importante nell’offrire una chiave di lettura e una visione per il futuro del nostro Paese. Con l’opera Mi piace l’Italia mista, colorata, amica, Micaela Vinci propone poi di considerare la ricchezza storica e artistica dell’Italia come una responsabilità, oltre che un patrimonio. Molti, inoltre, gli interrogativi legati all’attualità: unità e “disunità” d’Italia, il razzismo, il problema della casa, la sicurezza, il precariato, l’immigrazione, il terremoto dell’Aquila, la povertà. Non rompiamo la rete raccomanda infine l’installazione collettiva del Laboratorio di Torpignattara, per non perdere nulla delle tante cose buone che fanno l’Italia e per non “dividere l’unità”, come chiede Samantha Famiani in uno degli scritti esposti. Presente e passato, grandi scenari e singoli episodi, in un mosaico che invita lo spettatore a riflettere.
Noi, l’Italia – organizzata come detto da Gli Amici della Comunità di Sant’Egidio, con il sostegno di Birra Peroni, in collaborazione con il MLAC (Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma) e con l’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma – verrà inaugurata giovedì 21 ottobre (Museo di Roma in Trastevere, Piazza di Sant’Egidio, 1/b, ore 17.30), alla presenza di Eugenia Roccella, sottosegretario al Ministero della Salute, Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, Simonetta Lux dell’Università La Sapienza, Diego Proietti degli Amici della Comunità di Sant’Egidio e Marco Impagliazzo, presidente di quest’ultima.
La mostra resterà fino al 31 ottobre nella sede dell’inaugurazione, per essere poi trasferita al Museo di Arte Sperimentale di Tor Bella Monaca, recentemente aperto sempre a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio.
Un felice connubio, infine, tra arte e buona cucina si realizzerà grazie alla Trattoria degli Amici (se ne legga nel nostro sito cliccando qui), aperta dieci anni fa a Trastevere (Piazza Sant’Egidio, 6) dalla Comunità di Sant’Egidio, che con i suoi otto lavoratori con disabilità – oltre ad altri cinque che frequentano un tirocinio formativo – rappresenta dal 2001 una risposta concreta all’inserimento lavorativo dei disabili.
La Trattoria, infatti, proporrà negli stessi giorni della mostra – dal 21 al 31 ottobre – quattro menù degustazione ispirati ai colori delle opere in esposizione: verde, bianco, rosso e tricolore. (S.B.)
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