Bene i pasticcini e le bibite, ma quello stadio è sempre pieno di barriere

Apprezzabile il fatto che il Pescara Calcio abbia dimostrato di considerare le persone con disabilità come ospiti graditi alle proprie partite. E tuttavia la buona accoglienza non basta, dal momento che allo Stadio Adriatico chi è in carrozzina continua a vedere assai poco, rischiando anche in termini di sicurezza, ciò di cui sembra non si sia tenuto conto nemmeno al momento della ristrutturazione, costata circa dieci milioni di euro. A questo punto diventa quasi conseguente un appello al sindaco di Pescara, per consentire di assistere come gli altri alla partita, anche a chi guarda il mondo “da un gradino più in basso”

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Quando ci sveglieremo dal Lungo Sonno?

Che “meraviglia”, la classe differenziata che vorrebbe il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini! Tutti i disabili insieme, in un luogo lindo, pieno di colori, e separato. Così non li vediamo più, non ci danno fastidio, non “ritardano” i nostri figli geniali, quelli che sono sempre belli e bravi, la gioia di mamma e papà… Ma a questo punto, già che ci siamo, perché non aboliamo anche la scuola dell’obbligo, lasciandola solo alle famiglie benestanti, con i figli per bene, educati e intelligenti?

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Per contrastare quell’«epidemia silenziosa»

È quella che riguarda le vittime di gravi cerebrolesioni acquisite, sia da trauma cranico – la maggior parte dei quali a causa di incidenti stradali – sia da problemi cardiovascolari (inctus, infarti e aneurismi). E per rendere sempre più visibile la gravità una questione che nel nostro Paese coinvolge migliaia di persone, la FNACT (Federazione Nazionale Associazioni Trauma Cranico) ha promosso in queste settimane varie iniziative nazionali, a conclusione delle quali verrà inaugurato il 29 ottobre a Torino il Centro Puzzle 2, struttura socio-sanitaria ad alta valenza riabilitativa, che si porrà all’avanguardia tra i soggetti che seguono le persone vittime di gravi cerebrolesioni acquisite

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Tutto sul mondo sportivo delle persone con disabilità

Basket, torball, goalball, showdown, tennis tavolo, handbike, ma anche quel che si sta facendo a Londra per l’accessibilità delle Paralimpiadi 2012 e molto altro: sarà particolarmente ricco, il 27 ottobre, il programma della nuova puntata di “No Limits – Sportivamente Abili”, la prima trasmissione TV interamente dedicata al mondo sportivo paralimpico delle persone con disabilità – sia a livello laziale che nazionale – esperienza avviata il 5 ottobre scorso dal network Gold TV

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Il PIL non basta: lo sviluppo si fa anche con l’inclusione

Oltre a dimostrare che i tagli alle spese sociali causano pesanti conseguenze sanitarie sulla popolazione, una recente ricerca pubblicata dal «British Medical Journal» rende anche del tutto chiaro che lo sviluppo non può basarsi solo sulla crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL), ma deve comprendere, come parte sostanziale, anche la qualità di vita di tutte le persone, comprese quelle con disabilità. Vediamo perché, basandoci sia su quanto scritto da Paul Benkimoun nell’autorevole quotidiano francese «Le Monde», sia sulle riflessioni ad ampio respiro proposte da Giampiero Griffo, uno dei “padri italiani” della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Anche per capire che le esternazioni dell’estate scorsa del ministro Tremonti, sui «milioni di invalidi che rendono l’Italia non competitiva», si rifanno a concetti ormai insostenibili, anche da un punto di vista economico

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Provare a vivere in autonomia

Il Progetto “IntegrAbile”, sviluppato dalla cooperativa meranese Independent L., che verrà presentato il 28 ottobre a Bolzano, durante un convegno organizzato dalla stessa Independent L., consiste nello studio di fattibilità e nel progetto esecutivo di un’unità abitativa dimostrativa a controllo ambientale, secondo la filosofia del cosiddetto “Design for All”, che prevede l’applicazione della domotica e degli ausili tecnologici per persone con disabilità e anziane, allo scopo di favorirne una vita indipendente e una migliore qualità della stessa. “IntegrAbile” avrà anche una rete socio-assistenziale di supporto. Vari gli esperti di livello nazionale ed europeo che parteciperanno al convegno di Bolzano, per illustrare analoghi progetti di vita indipendente già operativi o in fase di studio

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