Nel settembre del 2009, l’Associazione Luca Coscioni aveva lanciato l’iniziativa denominata No escort – Disabili sul bus senza accompagnatori, allo scopo di sollevare la questione del “rientro nella legalità” del trasporto pubblico, «che nella maggior parte d’Italia – avevano spiegato i promotori – non consente ai cittadini disabili, malati o comunque con problemi di movimento, di poter accedere al servizio pubblico in maniera indipendente e rispettosa della dignità umana» (se ne legga nel nostro sito cliccando qui).
Dopo avere dunque “testato sul campo” – grazie ad alcuni “collaudatori con disabilità” – la situazione delle fermate degli autobus a Roma, era stato consegnato ad Antonio Guidi, delegato per le Politiche della Disabilità del Comune di Roma, uno studio scientifico redatto dall’architetto Vittorio Ceradini, dal quale si ricavava che su 460 fermate del Municipio I, il 57% di queste erano totalmente inaccessibili alle persone con disabilità e solo una fermata era completamente a norma.
Più di sei mesi dopo – vale a dire nel mese di aprile di quest’anno – Gustavo Fraticelli, consigliere della stessa Associazione Coscioni – aveva deciso di avviare un’azione legale nei confronti del Comune di Roma, per «atti discriminatori contro i disabili», in base alla Legge 67/06 riguardante le discriminazioni nei confronti delle persone con disabilità (se ne legga nel nostro sito cliccando qui).
E arriviamo dunque ai giorni nostri, ed esattamente alla trasmissione televisiva Le Iene di Italia Uno, che nella puntata di lunedì 25 ottobre ha trasmesso un servizio curato da Marco Berry, dedicato proprio al problema dell’accessibilità delle fermate di autobus romane. Nel video (raggiungibile cliccando qui), appare Gustavo Fraticelli – insieme ad altri promotori della campagna No escort del 2009 – che ribadisce quanto già dichiarato allora, ovvero che «solo una fermata risulta completamente a norma».
Successivamente ad essere interpellato è il già citato Antonio Guidi, che oltre a dichiarare che «il Comune di Roma ha reso accessibile la metà delle fermate promesse», ha anche affermato di avere ricevuto minacce dirette e indirette, per i suoi tentativi di far liberare uno scivolo della centralissima Via Condotti, ostruito da alcuni venditori ambulanti (un problema, a quanto pare, ormai “storico”).
Ebbene, dopo tale trasmissione, in una nota ufficiale Fraticelli dichiara di prendere atto che «il Prof. Antonio Guidi, nel corso di un’intervista alla trasmissione Le Iene, trasmessa ieri [il 25 ottobre, N.d.R.], ha affermato, tra l’altro, in merito alla questione dell’inaccessibilità per i disabili in sedia a rotelle della stragrande maggioranza delle fermate degli autobus, sollevata circa un anno fa dall’Associazione Luca Coscioni, che da un anno ad oggi “il Comune di Roma ha reso accessibile la metà delle fermate promesse”». Pertanto Fraticelli chiede al Prof. Guidi «di poter conoscere il dettaglio delle fermate messe a norma, nonché, sempre nel dettaglio, quell’oggetto di “promessa”, che insieme non possono che aver formato oggetto di apposita Delibera dei competenti organi comunali».
«Esprimo inoltre – conclude il consigliere dell’Associazione Coscioni – la mia solidarietà al Prof. Guidi per le minacce ricevute e denunciate dallo stesso, nel corso della citata intervista a Le Iene, auspicando fortemente che la magistratura sia messa in grado di attivarsi, per fare piena luce al più presto sul gravissimo episodio». (S.B.)
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