Prigioniero nella metropolitana di Milano

Il montascale non funziona e solo l'intervento dei Vigili del Fuoco - dopo due ore di esposizione al freddo e alla pioggia - riporta in superficie una persona in carrozzina, sollevandola di peso insieme al suo ausilio. Un fatto che mette in piena luce l'inadeguatezza a risolvere il problema dell'accessibilità, usando strumenti ormai obsoleti e non certo in linea con una città che si appresta ad ospitare, nel 2015, l'Esposizione Universale. «Riteniamo incredibile e assolutamente inaccettabile - denuncia in tal senso il presidente della UILDM di Milano, di cui è socio il protagonista della vicenda - che una persona con disabilità che desidera muoversi in autonomia nella Milano del 2010, rimanga bloccato per due ore su un vecchio montascale»

La Linea Rossa della metropolitana di Milano«Qualche giorno fa – ha scritto all’ATM (Azienda Trasporti Milanesi) Marco Rasconi, presidente della UILDM di Milano (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) – un nostro socio, affetto da tetraplegia a seguito di una lesione midollare e costretto da circa vent’anni a utilizzare una carrozzina elettrica per muoversi, nel tentativo di risalire in superficie dalla fermata “Gambara” della Linea Rossa M1 della metropolitana, è rimasto bloccato sul montascale per circa due ore. Infatti, dopo l’intervento del personale presente e successivamente della squadra speciale dell’ATM, si è reso necessario quello dei Vigili del Fuoco i quali hanno potuto risolvere la situazione solo sollevando di peso la persona e la sua carrozzina».

«Riteniamo incredibile e assolutamente inaccettabile – ha aggiunto Rasconi – che una persona con disabilità che desidera muoversi in autonomia nella Milano del 2010, città che si appresta ad ospitare l’Expo 2015, rimanga bloccata per quasi due ore su uno strumento obsoleto e decisamente inadatto a rispondere al problema dell’abbattimento delle barriere architettoniche, esposto a correnti d’aria e pioggia, in attesa di un intervento che, su un’apparecchiatura del genere, risulta ancor più complesso anche per la sua incolumità».

«Sicuri che comprendiate appieno il problema dell’accessibilità che vede in questo gravissimo incidente la sua evidenza più estrema – ha concluso il presidente della UILDM di Milano – rimaniamo a disposizione per qualsiasi chiarimento e rinnoviamo ancora una volta la disponibilità totale a mettere a disposizione la nostra esperienza associativa, per trovare insieme uno strumento decisamente più consono a rendere accessibili i mezzi pubblici milanesi alle persone con disabilità motoria». Non solo protesta e denuncia, dunque, da parte dell’Associazione milanese, ma anche la costruttiva proposta di collaborare assieme per individuare una soluzione finalmente in linea con una reale accessibilità. (S.B.)

Il video che documenta la disavventura del socio della UILDM di Milano è disponibile in Youtube cliccando qui. Per ulteriori informazioni: UILDM Milano, tel. 02 84800276, segreteria@uildmmilano.it.
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