Il valore salute al tempo della crisi

La qualità "reale" dell’assistenza sanitaria italiana; la spesa socio-sanitaria, tanto in rapporto alle prospettive federaliste, quanto in considerazione dell’imprescindibile cornice europea in cui si inserisce il nostro Paese; i risvolti del difficile equilibrio da conseguire fra costi e cure sia per i casi di malattia dei più giovani, sia per quelli del crescente numero di anziani. Temi cruciali di cui si parlerà il 25 novembre a Roma, nel corso di un convegno promosso dal Centro di Ateneo di Bioetica dell'Università Cattolica, nel tentativo di iniziare a costruire una sorta di «laboratorio per un nuovo welfare della salute»

Parteciperà anche il presidente della FISH Pietro Barbieri al convegno di RomaÈ organizzato dal Centro di Ateneo di Bioetica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, in collaborazione con l’Istituto Besta di Milano, il convegno denominato Il valore salute e la crisi economica, che si terrà giovedì 25 novembre a Roma (Centro Congressi Europa, Università Cattolica del Sacro Cuore, Largo Vito, 1, ore 9-18).
«La crisi “morde” sempre più duramente – dichiara Adriano Pessina, direttore del Centro di Ateneo di Bioetica dell’Università Cattolica – ma rappresenta anche un’occasione preziosa per ripensare la sanità nel suo complesso, non solo nel tentativo di tamponare falle e sprechi di sistema, ma soprattutto in vista della proposta di nuove priorità di intervento, alla luce di una consapevole e condivisa idea di cittadinanza».
Se dunque il welfare sanitario italiano costituisce ancora un modello valido, occorre non perderne l’identità profonda, basata su ideali e reti di esperienze sociali ben radicate. Piuttosto è urgente far sì che sempre più dialoghino e si confrontino le energie migliori del mondo accademico e della ricerca scientifica, insieme con quelle delle associazioni di malati e familiari, oltre all’irrinunciabile contributo della classe politica.

Per iniziare quindi a costruire una sorta di «laboratorio per un nuovo welfare della salute», i promotori del convegno di Roma hanno inteso analizzare con linguaggi e competenze molteplici alcuni temi cruciali: la qualità “reale” dell’assistenza sanitaria italiana; la spesa socio-sanitaria, tanto in rapporto alle prospettive federaliste, quanto in considerazione dell’imprescindibile cornice europea in cui si inserisce il nostro Paese; i risvolti del difficile equilibrio da conseguire fra costi e cure sia per i casi di malattia dei più giovani, sia per quelli del crescente numero di anziani.

Diviso in due sessioni – moderate rispettivamente da Antonio G. Spagnolo, direttore dell’Istituto di Bioetica dell’Università Cattolica e da Adriano Pessina -, concluse entrambe da una tavola rotonda, l’incontro vedrà anche la partecipazione, tra gli altri, di Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che coordinerà la tavola rotonda denominata Per un welfare giusto: bisogni e impegno sociale.
Previsti anche gli interventi di parlamentari e di altri presidenti di associazioni impegnate nella tutela dei diritti delle persone con disabilità, mentre la neurologa Matilde Leonardi, responsabile della Struttura Headnet dell’Istituto Besta si soffermerà sulle Politiche sociosanitarie tra diritti e doveri: l’impegno dell’Italia con la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e la crisi economica. (S.B.)

Il programma completo del convegno è disponibile cliccando qui. Per ulteriori informazioni: Segreteria Scientifica del Centro di Ateneo di Bioetica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (Silvia Bressi), tel. 02 72342922, centrodibioetica@unicatt.it.
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