Nuovo appello del no profit sul 5 per mille

Il 5 dicembre sarà la Giornata Internazionale del Volontariato e il 2011 l'Anno Europeo sempre del Volontariato. E tuttavia ci sarà ben poco da festeggiare, nel nostro Paese, dopo la decisione di ridimensionare il 5 per mille dei contribuenti al no profit, unita a tutti gli altri progettati tagli in ambito di politiche sociali. In una nota congiunta, il Forum del Terzo Settore, il ConVol (Conferenza Permanente Presidenti Associazioni e Federazioni Nazionali di Volontariato) e il CSVnet (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato) si dichiarano «indignati per questo attacco al volontariato e al terzo settore» e chiedono alle Istituzioni di assumersi le proprie responsabilità e di dare un segnale chiaro e immediato per aiutare il Paese ad uscire dalla crisi»

Realizzazione grafica con segnale stradale di stop sul cinque per milleA soli due giorni dalla celebrazione della Giornata Internazionale del Volontariato – il 5 dicembre prossimo – e con l’imminente 2011, anno che la Commissione Europea ha pure dedicato al volontariato, le organizzazioni più rappresentative del no profit si appellano ancora alle Istituzioni per far sì che vengano ripristinati i fondi del 5 per mille. Com’è ormai ben noto, infatti, i 400 milioni di euro che negli anni scorsi costituivano il tetto massimo trasferibile al no profit del 5 per mille indicato dai cittadini contribuenti, diventeranno solamente 100 milioni nel 2011, come sancito dalla Legge di Stabilità del 2011.

«Si tratta di una beffa, di un vero e proprio stravolgimento del 5 per mille», dichiarano in un comunicato congiunto Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore, Fausto Casini, responsabile della Consulta del Volontariato presso il Forum stesso, Emma Cavallaro, presidente del ConVol (Conferenza Permanente Presidenti Associazioni e Federazioni Nazionali di Volontariato) e Marco Granelli, presidente del CSVnet (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato). «Questo è un attacco al volontariato e al terzo settore che si aggiunge alla cancellazione delle agevolazioni alle tariffe postali per il non profit, al taglio del 75% dei fondi per i servizi sociali e alla riduzione dei fondi per il Servizio Civile».
«Siamo indignati – è la conclusione del comunicato – e chiediamo alle Istituzioni di assumersi le proprie responsabilità e di dare un segnale chiaro e immediato per aiutare il Paese ad uscire dalla crisi». (S.B.)

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