La Delegazione Zonale APICI (Associazioni Provinciali Invalidi Civili e Cittadini Anziani) di Altopascio (Lucca), il cui servizio è svolto dal Punto Handy – con sedi operative presso il Distretto Socio Sanitario dell’Azienda USL del Turchetto Montecarlo e presso il Centro Diurno Anziani Il Girasole a Porcari – ha organizzato per domenica 5 dicembre, al Palazzetto dello Sport di Porcari (Via Cavanis, ore 14), la quarta edizione di Handy Sport – Giochi senza barriere, con la partecipazione dell’Amministrazione Comunale di Porcari e con il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Lucca, dei Comuni di Montecarlo e Villa Basilica, del CIP Toscana (Comitato Italiano Paralimpico) e di quello di Lucca.
Per l’occasione verrà anche inaugurato lo Sportello InformHabile che sarà anch’esso gestito dal Punto Handy e che rientra nel Progetto SportHabile, promosso dalla Regione Toscana, in collaborazione con la Fondazione del Monte dei Paschi di Siena, il CIP e il CONI Toscana.
SportHabile ha l’obiettivo di creare una rete territoriale di centri ai quali le persone con disabilità possano rivolgersi per avvicinarsi alla pratica sportiva e “mettersi alla prova”, a seconda delle proprie abilità residue. L’iniziativa prevede dunque l’apertura di sportelli informativi sullo sport per disabili, denominati appunto InformHabile. Quello che verrà inaugurato il 5 dicembre vedrà Punto Handy fornire informazioni utili non solo sui centri sportivi, ma anche su tutte le discipline praticabili e sulle attrezzature necessarie.
«Lo sport – dichiara Francesca Pieretti, presidente della Delegazione Zonale APICI – è un elemento fondamentale nella vita di tutte le persone, siano esse disabili o normodotate; è il mezzo che ci permette di capire i valori fondamentali più profondi e significativi della vita. Le persone con disabilità, forse ancor più che i normodotati, hanno bisogno dello sport come elemento trainante della loro vita. Se si sostiene infatti che lo “sport è salute” per tutti gli individui, ciò significa che lo è anche per le persone che hanno diverse disabilità: motorie, sensoriali e psichiche. Verrebbe da dire a maggior ragione che esso “è salute” per tutte quelle persone che avendo dei limiti di diverso tipo e natura, necessitano di tutta una serie di attenzioni che consenta loro non solo di praticare una disciplina sportiva, ma anche di migliorare le proprie condizioni fisiche e sensoriali».
«Il grande movimento sportivo sviluppatosi in questi anni – continua Pieretti – ha ampiamente dimostrato che lo sport rappresenta per il portatore di handicap non solo un mezzo insostituibile di recupero psicofisico, ma anche uno stimolante mezzo di integrazione sociale. Esso, infatti, ha una grande funzione educatrice e di riequilibrio tra corpo e psiche, e attraverso tutte le implicazioni che ciò comporta, tende a compensare tensioni, desideri e frustrazioni, fino a scaricare con l’atto agonistico l’aggressività che potrebbe altrimenti venire utilizzata “verso l’interno”, verso se stessi, accentuando meccanismi difensivi quali l’autocompassione, l’autosvalutazione e l’isolamento. Qualsiasi competizione, anche la più modesta, stimola l’autostima, dove il disabile, passando da soggetto passivo ad attivo, si sente coinvolto in eventi dei quali egli stesso è il vero protagonista, ritrovando così il desiderio di affermarsi, il piacere di esprimersi e la gioia di competere. In tal senso l’aspetto socializzante dello sport si evidenzia particolarmente nei rapporti interpersonali, non solo attraverso le competizioni, ma anche per mezzo dell’associazionismo, l’appartenenza a una squadra sportiva, la pratica dello sport di gruppo».
«Molto spesso, quindi, – conclude la presidente della Delegazione APICI – lo sport rappresenta, per il disabile, il primo decisivo passo verso l’integrazione nella società, aiutandolo a riprendere contatto con il mondo, facilitandone e accellerandone l’inserimento nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e consentnedogli di uscire dal proprio isolamento, ritrovandosi con gli altri, accettando categorie comuni di valori, acquistando un senso della partecipazione sociale e abituandosi ad assumersi le proprie responsabilità».
Dopo gli interventi di numerose autorità locali – appartenenti alle istituzioni politiche e a quelle sportive – oltre che di rappresentanti delle associazioni, Handy Sport – Giochi senza barriere darà vita a una serie di manifestazioni dimostrative di sport per disabili e non, articolandosi su discipline quali il tiro con l’arco, lo judo, la scherma, il calcio balilla, la pallamano, la danza per ipovedenti e non vedenti, la ginnastica artistica e hip hop e la pallavolo. (S.B.)
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