Durante l’odierno TG1 RAI [3 dicembre, N.d.R.], tra quanto riguarda il Premier “miglior amico degli Stati Uniti” e i suoi spietati oppositori delle battaglie di fine anno (o di fine legislatura?), ha trovato spazio anche una notizia singolare o forse nemmeno tanto.
A Milano, in un palazzo più o meno degli anni Settanta, costruito appositamente a misura di persona con disabilità – e infatti sono tali molti degli inquilini -, dotato quindi di belle rampe d’accesso, anche se non della possibilità di ritirare la posta dalle cassette troppo alte e di aprire in autonomia il portone d’ingresso, accade improvvisamente questo: che gli inquilini con disabilità dovranno pagare per il parcheggio condominiale a loro riservato.
Involuzione del diritto? Decadenza dei costumi? Imbarbarimento della società? Risponda chi può o chi crede. Da parte nostra pensiamo sia solo “un piccolo fatto tipicamente italiano”. Un piccolo fatto, ma dalle conseguenze assai spiacevoli per chi vive con il modestissimo reddito della pensione di invalidità. (Giorgio Genta)
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