Non sono stati né il freddo, né il vento o la pioggia a fermare le tante persone con disabilità e i loro familiari, intervenuti alla manifestazione di venerdì 3 dicembre a Venezia, indetta a Piazzale Roma dal Movimento per la Vita Indipendente della Regione Veneto, per protestare in primo luogo contro i tagli che il Governo Nazionale intende attuare sui Fondi per le Politiche Sociali e per la Non Autosufficienza.
All’iniziativa hanno pubblicamente aderito con un Ordine del Giorno il Consiglio Comunale di Venezia – vari consiglieri erano presenti anche fisicamente, insieme ad altri rappresentanti istituzionali – e la Segreteria della CGIL del Veneto. Tra i partiti, a portare la propria solidarietà sono stati quello Democratico e l’UdC.
Per quanto riguarda POI le associazioni, la FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) e la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) hanno aderio congiuntamente, rappresentate il 3 dicembre dal coordinatore veneto (Bruno Vidal) per la prima e dal presidente regionale (Ivano Platolino), per la seconda.
«A ben guardare – hanno tra l’altro scritto in una nota gli esponenti delle due Federazioni – è in corso una mirata persecuzione contro il bersaglio più facile: lo Stato Sociale. Non si contrasta invece la dilagante corruzione che affligge il nostro Paese e che sottrae alle casse dello Stato oltre 70 miliardi di euro. Si tratta di un gioco pericoloso, perché le cose concrete che servono a una società a fondamento della coesistenza civile, vengono seriamente intaccate. La partita, infatti, non prevede più regole e riferimenti certi. E la Giornata dedicata alle persone con disabilità rischia di diventare una festa pregnante di cattivi presagi, una celebrazione delle aspettative negate e della cancellazione dei diritti acquisiti in oltre sessant’anni di lotte civili».
Qui di seguito diamo invece spazio integrale al documento con il quale il Movimento per la Vita Indipendente del Veneto ha promosso la manifestazione di Venezia. (S.B.)
La Regione Veneto ha scelto in questi anni di investire sul “sistema domiciliarità” e di favorire la permanenza nella propria abitazione delle persone che per la loro grave condizione di disabilità rischierebbero di essere inserite in un istituto. Il Fondo per la Non Autosufficienza, istituito per potenziare i servizi, non è stato però adeguatamente potenziato. I tagli invece arrivano e sono pesanti.
Il Governo, dopo la manovra di luglio, riduce drasticamente i finanziamenti per le politiche sociali, azzera quelli per il Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza e mette in difficoltà Regioni e Comuni.
Molte persone in condizione di disabilità grave aspettano risposte per iniziare a vivere anziché sopravvivere. Molte famiglie aspettano un sostegno che non arriva, per far fronte alle difficoltà della vita quotidiana. A queste persone e famiglie dev’essere data una risposta subito, crisi o non crisi.
Bisogna invertire la rotta e lo si può fare: bisogna potenziare tutte le modalità di assistenza domiciliare e trasformare gli istituti in piccole comunità a carattere familiare. Bisogna combattere per la libertà e contro la segregazione.
Serve una grande azione di coinvolgimento e partecipazione delle comunità locali, per affrontare un’emergenza che richiede risposte all’altezza della gravità della situazione.
Il bisogno di assistenza è in forte aumento in tutto il Veneto, ma le risposte sono carenti e il sistema della domiciliarità che la Regione Veneto intende costruire rischia di fallire prima ancora di essere sperimentato.
Serve un atto di grande civiltà: il Bilancio di Previsione per l’anno 2011 affronti questa emergenza e tagli finalmente gli sprechi, le spese inutili, improprie, di rappresentanza e clientelari. Si snellisca la burocrazia e si agisca sul fronte delle entrate, vincolando una parte dell’addizionale IRPEF al Fondo Regionale per la Non Autosufficienza.
Se i servizi non verranno potenziati migliaia di persone resteranno prive dei sostegni necessari e per le famiglie la quotidianità sarà ancora più pesante.
Movimento per la Vita Indipendente Regione Veneto
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