Il ministro dell’Economia Tremonti è incontestabilmente un genio! La Legge di Stabilità, infatti, aveva stretto i cordoni della borsa ai finanziamenti al no profit e questo aveva provocato reazioni estremamente accese presso i diretti interessati.
Ad essere ristretto era stato il cosiddetto “meccanismo del 5 per mille”, derivante dalla Legge 296/06 (articolo 1, comma 1234), che aveva previsto la possibilità per il contribuente di versare appunto il 5 per mille dell’imposta dovuta all’erario a sostegno di alcune associazioni no profit, ma anche di enti della ricerca scientifica e dell’università e di enti della ricerca sanitaria. Fino allo scorso anno l’accantonamento era di 400 milioni. La Legge di Stabilità per il 2011 lo aveva ribassato a 100 milioni.
La protesta è stata talmente dura e diffusa da spingere Tremonti a impegnarsi per un successivo reintegro dello stanziamento.
Il destro lo ha trovato nell’ormai consueto “Decreto Milleproroghe” di fine anno, un “simpatico” provvedimento in cui si infila solitamente un po’ di tutto, anche disposizioni che nel corso dell’anno erano sfuggite o che erano state ritenute politicamente opportune. Il Decreto (Legge) viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale e diviene immediatamente vigente, salvo poi essere modificato, in sede di conversione, dal Parlamento. Singolare procedimento legislativo… ma tant’è.
Nel caso del 5 per mille, dunque, il Ministro è riuscito a trovare i fondi che non c’erano fino a quindici giorni prima e può così dichiarare alla stampa che l’accantonamento torna ad essere quello del 2010: 400 milioni, raccogliendo momentanei applausi. Sì, perché Tremonti precisa anche che 100 milioni sono destinati a «interventi in tema di sclerosi amiotrofica [la SLA, N.d.R.] per ricerca e assistenza domiciliare dei malati ai sensi dell’articolo 1, comma 1264, della legge 27 dicembre 2006, n. 296».
A questo punto, mancando un testo formale del Milleproroghe, oltre che una lettura attenta delle precedenti normative, si scatena una vera e propria bagarre in cui l’attenzione è attratta prevalentemente dal fatto che mancano 100 milioni all’appello del 5 x mille. In effetti lo stanziamento sarebbe solo di 300 milioni, inferiore quindi al 2010, ma in realtà non è questo il vero problema perché le ipotesi possono essere anche altre. Altre e più inquietanti.
Facciamo un passo indietro. Nemmeno troppo indietro: torniamo alla Legge 220, del 13 dicembre scorso, vale a dire la già citata Legge di Stabilità per il 2011. L’Elenco 1 – allegato alla norma – indica la suddivisione per finalità di un “fondo” pari a 874 milioni. Ci sono due finalità che qui ci interessano:
a) 5 x mille: destinazione 100 milioni;
b) interventi in tema di sclerosi laterale amiotrofica per ricerca e assistenza domiciliare dei malati, ai sensi dell’articolo 1, comma 1264, della legge 27 dicembre 2006, n. 296: destinazione 100 milioni.
Ricordiamoci di questo Elenco 1, perché poi ci torneremo e perché lì c’è il vero risvolto nascosto.
Dunque, evidente conseguenza, se oggi il Ministro afferma che ci sono 400 milioni (meno 100) significa che ha miracolosamente ramazzato 200 milioni da qualche altra parte. E in effetti è così. Ha tagliato 45 milioni destinati alle emittenti locali, ha ridotto di 50 milioni i fondi per l’editoria e ha recuperato altri 105 milioni con rimodulazioni di spesa e fondi assegnati ma non spesi. Totale: 200 milioni.
Quindi 200 milioni ora + 100 milioni dalla Legge di Stabilità = 300 milioni per il 5 per mille. Ne mancano comunque 100.
Eppure, nella “bozzaccia informale” che sta circolando in questi giorni, il Milleproroghe dice che «le risorse complessive destinate alla liquidazione della quota del 5 per mille nell’anno 2011 sono quantificate nell’importo di euro 400.000.000». Precisa però che «a valere su tale importo, una quota pari a 100 milioni di euro è destinata ad interventi in tema di sclerosi amiotrofica per ricerca e assistenza domiciliare dei malati ai sensi dell’articolo 1, comma 1264, della legge 27 dicembre 2006, n. 296», quelli appunto che erano già espressamente stati previsti nella Legge di Stabilità.
La più immediata e semplice considerazione è che Tremonti stia facendo il furbo, che ce la stia raccontando, che stia facendo il “gioco delle tre carte”, che voglia far luccicare ciò che oro non è. Ma questa sembra una spiegazione troppo semplice, perché si tratterebbe di un comportamento immediatamente smascherabile. La Legge di Stabilità, infatti, è troppo fresca, i numeri sono numeri, e soprattutto il Milleproroghe (nello straccio di testo attualmente disponibile) lo ammette con trasparenza: «Dai 400 milioni per il 5 per mille prendiamo i 100 milioni per la SLA». Tremonti ha altri difetti, ma non è certo uno stupido.
Torniamo quindi all’Elenco 1 della Legge di Stabilità di cui sopra, quello che prevede le finalità di suddivisione del “fondo” di 874 milioni. Quell’elenco è previsto dal comma 40 dell’articolo 1 della Legge stessa e tale comma prevede che: «Una quota delle risorse […] pari a 874 milioni di euro per l’anno 2011, è ripartita, con decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, tra le finalità indicate nell’elenco 1 allegato alla presente legge». Il che significa che l’assegnazione effettiva avverrà con Decreti e non con Leggi o Decreti Legge poi convertiti dal Parlamento.
Perché allora ci ritroviamo l’assegnazione dello stanziamento per la sclerosi laterale amiotrofica dentro un Decreto Legge? Non ha senso, non serve. È già scritto tutto – per la SLA almeno – dentro la Legge di Stabilità. Perché si collega il finanziamento alla SLA a quello del 5 per mille?
Le spiegazioni possono essere due. Una banale: si fonde – a fini mediatici – il “pastone” dei 400 milioni, mettendo assieme tutto e sperando di non essere contestati.
L’altra è una spiegazione di cassa. Se si applica quanto previsto dalla Legge di Stabilità, i 100 milioni per la sclerosi laterale amiotrofica sono immediatamente disponibili, ovviamente dopo lo specifico Decreto. Se si applica quanto (sarebbe) previsto dal Milleproroghe, i 100 milioni saranno disponibili ai tempi dell’assegnazione del 5 per mille, quindi alla fine del 2012.
Di fatto Tremonti per la cassa ha recuperato i 200 milioni (tagli e recuperi) di cui abbiamo parlato sopra più i 100 milioni per la SLA. Fanno 300 milioni che rimangono in cassa “corrente”. Nel frattempo ha fatto bella figura e se dovessero servire altri 100 milioni, si può star certi che li recupererà. Geniale!