Costruire una piscina per la figlia disabile non è abuso edilizio

di Giorgio Genta*
Così ha deciso il Tribunale di Savona, in riferimento al caso di una signora che aveva proceduto all'edificazione della struttura nel proprio giardino, dopo avere però interpellato anche l'Ufficio Tecnico del suo Comune. Tempo di Natale anche per i Giudici e i Pubblici Ministeri, oltre che per le famiglie con disabilità?

Donna con il maglione rimboccato. Ne spuntano solo gli occhi sorridentiNei giorni scorsi, dunque, i Giudici hanno dato ragione a una mamma di Quiliano, in provincia di Savona, che aveva costruito in giardino una piscina con annesso piccolo prefabbricato, per permettere alla figlia disabile in carrozzina di effettuare riabilitazione in acqua.
La signora, infatti, aveva preventivamente chiesto informazioni in Comune sulla liceità della procedura, ma successivamente era stata citata in giudizio, con l’accusa di avere costruito abusivamente la struttura. Quest’ultima era stata sequestrata dagli agenti municipali.

Ebbene, presso il Tribunale di Savona, si è avuta l’assoluzione perché «il fatto non costituisce reato, mancando l’elemento soggettivo», in quanto, dopo essersi rivolta all’Ufficio Tecnico del Comune, la donna aveva agito ritenendo legittimo il proprio operato. Un parere, a quanto sembra, condiviso anche dal Pubblico Ministero, che aveva chiesto a propria volta l’assoluzione.
Che sia tempo di Natale anche per i Giudici e i PM, oltre che per le famiglie con disabilità?

*Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi).

Share the Post: