La famiglia con disabilità ha bisogno di interventi concreti

di Franco Previte*
Tutti sembrano voler difendere la famiglia, almeno a parole, ma tra le famiglie più trascurate in assoluto continuano ad esserci quelle ove sono presenti persone con disabilità, che convivono quotidianamente con problemi come il "dopo di noi" o il continuo erodersi del loro potere d'acquisto. Si tratta invece di famiglie che non necessitano di semplici parole consolatrici, ma di interventi legislativi chiari e concreti

Padre, madre, due figli e un altro figlio con disabilitàDa qualche tempo assistiamo al ricorrere della parola famiglia, che tutti sembrano voler difendere a parole o con pseudointerventi di sostegno. Tutti, però, hanno notato anche il grande silenzio e disinteresse nel non richiedere, fra gli altri, quei provvedimenti riguardanti le famiglie ove sono presenti persone con disabilità.
Questo tipo di famiglie – seriamente e socialmente “ammalate” – non necessitano di semplici parole consolatrici, ma di interventi legislativi ad alta protezione sociale.
Infatti, è famiglia quella che, oltre a mantenere la promessa di fedeltà dei coniugi, si fa carico dei figli e aiuta i propri genitori anziani, ma è famiglia anche quella dove vengono curati i propri componenti disabili e dove gravano problemi scottanti e complessi, dei quali ne citiamo solo due per tutti. Innanzitutto il cosiddetto “dopo di noi”, causa di un’ansia continua per il domani, ovvero quando – dopo la morte di colui o colei che sostiene il peso dell’assistenza – non si potrà avere alcuna ragionevole certezza e sicurezza sui vari tempi assistenziali che il proprio familiare con disabilità dovrà affrontare. E poi il deterioramento del potere di acquisto quotidiano, non certo salvabile con pensioni di invalidità da 256,67 euro al mese.

Questi sono problemi che necessitano di priorità assoluta, se vogliamo essere una civiltà della filosofia realistica e della non discriminazione verso le persone disabili, ciò che va contro ogni idealità.
Purtroppo la famiglia, nel suo insieme, continua ad essere oggi una risorsa ignorata dalla società, ma le Istituzioni devono far riemergere il ruolo fondamentale che essa ricopre nella comunità, per il bene comune.
Occorre dunque che le Istituzioni e tutti gli uomini di buona volontà diano una straordinaria e forte testimonianza del valore della famiglia, dimostrando di capire concretamente questa realtà viva, vitale e capace di “mobilitarsi” nel richiedere. Occorre in altre parole dare il giusto riconoscimento che compete alla crescita individuale e alle diverse espressioni dei componenti della famiglia, valorizzandone all’unisono la dignità.

*Presidente dell’Associazione Cristiani per servire.

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