Ma non erano già troppi quei neonati deceduti?

di Giorgio Genta*
Sembra infatti che la recente tragica vicenda di una neonata deceduta presso l'Ospedale di Partinico, in provincia di Palermo, costituisca addirittura il settimo caso del genere accaduto in soli due anni e mezzo nel Reparto di Ostetricia e Ginecologia del nosocomio siciliano. Ora la struttura è stata chiusa, parte del personale sospeso e si è avviata anche un'inchiesta parlamentare. Ma tutto ciò non poteva essere fatto prima? Perché non esiste un meccanismo automatico che avvii una serie di accertamenti, quando il tasso di mortalità neonatale in un ospedale si discosta troppo dalla media nazionale?

Espressione molto pensierosa di uomo anzianoSembra dunque che quanto accaduto a Katia, bimba nata viva il 23 dicembre scorso e deceduta poco dopo, costituisca addirittura il settimo caso, in soli due anni e mezzo, di morte sospetta di un neonato nel Reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Partinico (Palermo).
Mentre il padre della bimba è convinto che sia stato il ritardo nel cesareo a causarne il decesso, la struttura è stata chiusa dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo, parte del personale è stata sospesa dal servizio e si è avviata anche un’inchiesta da parte della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sull’Efficacia e l’Efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, presieduta dal senatore Ignazio Marino.

Una sola domanda: tutto questo non poteva essere fatto prima? Non esiste una procedura automatica per prevenire l’eccesso di errore clinico? Ovvero quando il tasso di mortalità neonatale si discosta troppo dalla media nazionale, non dovrebbe esistere un meccanismo automatico di blocco della struttura e di sollecito avvio di un’inchiesta esterna? E se tutto questo non esiste, perché?

*Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi).

Share the Post: