L’avevamo lasciato in pieno Atlantico (se ne legga cliccando qui), Andrea Stella, lo ritroviamo ora adesclamare «Terra, terra, terra!», davanti all’Isola della Martinica, nel cuore dei Caraibi, ove il presidente dell’Associazione Lo Spirito di Stella è giunto con l’omonimo catamarano senza barriere, da lui stesso ideato e realizzato, dopo tredici giorni e quattrordici ore di navigazione no-stop.
Si tratta di una tappa fondamentale del viaggio denominato I diritti solcano l’Oceano – patrocinato dalla Marina Militare Italiana, dai Ministeri della Difesa e del Turismo, dall’ENIT (Ente Nazionale Italiano per il Turismo), dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, dal National Oceanography Centre e dall’Enea – voluto soprattutto per diffondere i princìpi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e quelli del Manifesto Italiano per la Promozione del Turismo Accessibile, che sono impressi sulle vele del natante.
Partito, com’è noto, dalla Spezia il 7 dicembre scorso, Lo Spirito di Stella ha fatto tappa prima a Gibilterra e poi a Gran Canaria. Da quel giorno, il 5 gennaio, solo oceano, con una navigazione no-stop e turni a gruppi di tre persone con due ore di lavoro e quattro di riposo.
Il team di Navimeteo, che da Chiavari in Liguria segue l’impresa, è stato il primo a dare il benvenuto ad Andrea Stella all’arrivo ai Caraibi, tramite il sistema di geolocalizzazione NavimeteoSat.
«Siamo arrivati di notte – racconta Andrea – ed è stato molto emozionante. Dopo tanti giorni di navigazione la voglia di arrivare era tanta, anche se il viaggio è stato bellissimo. In mare il contatto con la natura è molto forte e riesci a vivere a pieno lo scorrere del tempo: puoi goderti tutte le albe e tutti i tramonti, cose che nella frenesia della città, nella vita quotidiana, diamo per scontate. Il nostro gruppo, del resto, era molto affiatato e questo è stato importante perché durante un viaggio così lungo, in un ambiente ristretto, si vivono emozioni contrastanti. Il mare cambia di continuo, passavamo da 8-10 nodi a 25, dalla tranquillità all’agitazione. In condizioni instabili è facile che si creino attriti. Noi, per evitare tensioni ci siamo ben divisi i compiti, ognuno faceva la sua parte ed era sempre pronto a collaborare».
A bordo del catamarano – oltre a Stella, che ha ideato la traversata nel decimo anniversario del drammatico episodio che nel 2000 lo rese paraplegico a Miami, ove venne casualmente coinvolto in una sparatoria – vi è anche il grande velista Pietro D’Alì (testimonial del progetto assieme agli altri “fuoriclasse della vela” Giovanni Soldini e Mauro Pelaschier e al presidente dell’ENIT Matteo Marzotto). A completare l’equipaggio vi sono poi Diego Trevisi, Daniel Valli, Emilio Tesi, Nicola Vaccari, Maria Foscarini e Ivone Rubin.
Da segnalare anche che nel corso della traversata la barca si è prestata ad essere “laboratorio” della Società Environmental Ocean Team, che ha potuto condurre importanti osservazioni oceanografiche, previste anche a Martinica.
In coerenza poi con una visione ecosostenibile e di rispetto dell’ambiente, Lo Spirito di Stella ha navigato senza inquinare, sfruttando sofisticati pannelli solari e speciali accumulatori installati a bordo. Ha inoltre contribuito a una ricerca in campo medico-scientifico, in collaborazione con la Società TeSAN.
Ora, dopo una pausa ai Caraibi, il viaggio ripartirà con destinazione finale Miami, ove Stella consegnerà la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità al Miami Jackson Memorial, uno dei maggiori centri riabilitativi al mondo per traumi midollari e sulla ricerca in ambito di cellule staminali.
Al rientro in Italia, quindi, il velista con disabilità presenterà i risultati della traversata a Gitando.All, il Salone del Turismo e dello Sport Accessibile previsto dal 24 al 27 marzo a Vicenza, uno dei principali partner dei Diritti solcano l’Oceano, assieme alla Regione Veneto e a Volkswagen Das Auto. (S.B.)