Quella maratona acquatica, metafora della vita di ogni disabile
57 lunghi chilometri lungo il Rio Paranà, in Argentina, in una delle gare di nuoto di fondo più difficili, la “Santa Fe-Coronda”, terza tappa del giro del mondo “A nuoto per i mari del globo”. Sta per partire la nuova sfida di Salvatore Cimmino, nuotatore con un arto amputato, che scrive: «Questa gara ha assunto per me un significato particolare, quasi simbolico: le difficoltà che presenta, la determinazione necessaria per affrontarla, l’entusiasmo, che diventa sostegno fondamentale, di quanti assistono, tutto questo rappresenta in qualche modo la metafora della mia vita, della vita forse di ogni disabile». E aggiunge che «un Paese come il nostro, che non investe sul benessere di tutti i suoi cittadini, compresi quelli con disabilità, è un Paese che non ha futuro. Per questo non smetto di sperare, non smetto di lottare, non smetto di nuotare»