Non può certo essere motivo di consolazione – in Italia, infatti, secondo i dati Istat sono poco meno di due su dieci le persone con disabilità che lavorano -, ma nemmeno in Spagna la situazione in questo ambito è troppo allegra.
A quanto risulta infatti dall’Informe Olivenza 2010 – esauriente rapporto elaborato dall’Osservatorio Spagnolo sulla Disabilità (Observatorio Estatal de la Discapacidad), ove si esamina dettagliatamente la situazione del milione e mezzo di persone con disabilità in Spagna, in riferimento al biennio 2008-2009 – di queste ultime solo 419.000 lavorano, con un tasso di occupazione attestato al 28,3% contro il 67,2% della media nazionale.
Secondo l’inchiesta elaborata dall’organismo statale, sarebbero essenzialmente tre le ragioni di questo dato.
Innanzitutto il basso livello di istruzione, dal momento che solo il 5,4% delle persone con disabilità possiede in Spagna un titolo universitario (quasi quattro volte meno rispetto al resto della popolazione).
La seconda causa andrebbe poi ricercata nella grande reticenza tuttora dimostrata da parte di molti datori di lavoro del Paese iberico ad assumere una persona con disabilità.
Ultimo, ma non certo ultimo, il problema dato dai noti problemi di accessibilità con cui le persone disabili sono costrette a confrontarsi quotidianamente e anche sull’eventuale posto di lavoro. (S.B.)
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