Si chiama SeSaMoNet – acronimo di Secure and Safe Mobility Network – ed è un innovativo sistema che guiderà le persone non vedenti, installato lungo tutto il percorso del celebre Museo dell’Opera di Parma, presso la Casa della Musica.
«Questo sistema di guida e di navigazione per non vedenti – ha dichiarato durante la presentazione del dicembre scorso Giovanni Paolo Bernini, assessore comunale di Parma all’Agenzia per le Politiche a favore dei Disabili – dimostra quanto la tecnologia possa essere efficace nei servizi che favoriscono l’accessibilità. In tal senso la nostra Amministrazione Comunale si sta segnalando per varie importanti iniziative e intende continuare in questo impegno, tenendo conto che alcuni servizi si riveleranno sempre più utili anche per molti altri cittadini, visto il progressivo invecchiamento della popolazione italiana».
Il Museo dell’Opera di Parma ripercorre quattro secoli di storia del teatro d’opera, attraverso i temi, i luoghi e i protagonisti che ne hanno segnato il cammino dalle origini fino ai giorni nostri. La struttura si rivolge a un pubblico ampio – dal semplice appassionato allo studente e allo specialista – integrando l’esposizione di documenti del passato (oggetti, manifesti, fotografie) in gran parte provenienti dall’Archivio Storico del Teatro Regio.
Oggi, dunque, è proprio il Museo dell’Opera tra i primi luoghi d’arte in Italia a sperimentare l’innovativo sistema SeSaMoNet, nell’ambito del Progetto WiMove (nato all’interno del Programma Elisa lanciato dal PORE – Progetto Opportunità delle Regioni in Europa), che ha come obiettivo quello di di creare servizi di infomobilità, di logistica cittadina e per il turismo. In questo modo un importante spazio culturale diventa ancor più accessibile, migliorando la qualità della vita delle persone non vedenti e ipovedenti che d’ora in poi potranno visitare il museo e ammirarne l’esposizione, grazie a un dispositivo di ultima generazione basato sulla tecnologia Rfid (Identificazione per Radio Frequenza).
Ma come funziona SeSaMoNet? Il visitatore non vedente o ipovedente viene fornito all’ingresso del museo di uno speciale bastone con un lettore Rfid all’interno – un’antenna in grado di rilevare degli speciali “chip” a distanza – di uno smartphone e di un auricolare. Il percorso si snoda poi lungo un corridoio-guida, una pedana in metacrilato sotto la quale i “chip” inviano il segnale di posizione al bastone. Il telefono, collegato al bastone via bluetooth, recupera – tramite un’applicazione di gestione – i dati associati al chip letto, fornendo informazioni sul luogo: una voce all’auricolare illustrerà al visitatore ciò che lo circonda.
In generale, l’obiettivo di SeSaMoNet è chiaramente quello di guidare le persone non vedenti all’interno di percorsi dalla grande rilevanza culturale, fornendo loro informazioni e descrizioni dettagliate su tutto quello che le circonda e assicurando loro al contempo la possibilità di muoversi in autonomia e sicurezza, fruendo di avvisi sulla posizione all’interno del percorso e di indicazioni sul tragitto.
La flessibilità del sistema consente inoltre di sfruttarlo in diversi contesti, sia all’aperto – per favorire passeggiate naturalistiche o l’esplorazione di siti archeologici – sia al chiuso, come eccellente alternativa alle audioguide per musei, con il vantaggio competitivo di essere completamente modificabile in base al contesto di utilizzo, senza l’obbligo di dover registrare vocalmente le informazioni, ma con la consapevolezza di dover semplicemente mettere mano a un file di testo, per modificarlo a seconda delle esigenze.
SeSaMoNet è un brevetto della Commissione Europea, sviluppato dall’Institute for Protection and Security of the Citizen (IPSC) del Joint Research Centre di Ispra (Varese), con la collaborazione del CATTID (Centro per le Applicazioni della Televisione e delle Tecniche di Istruzione a Distanza) dell’Università La Sapienza di Roma. (B.S.)
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