Anche Perugia avrà un disability manager

Figura già presente in vari paesi d'Europa, quella del disability manager va da qualche tempo diffondendosi anche nel nostro Paese, ed entro breve arriverà anche a Perugia, cominciando con la produzione di linee-guida ai diversi uffici dell'Amministrazione, perché l'attenzione ai temi della disabilità non sia competenza esclusiva delle politiche socio-sanitarie, ma diventi sempre più parte integrante di tutte le politiche: dall'urbanistica alla scuola, dalla mobilità al turismo. Quel che insomma, con terminologia contemporanea, si definisce "mainstreaming della disabilità"

Figura già presente in vari paesi d’Europa, quella del disability manager va da qualche tempo diffondendosi anche nel nostro Paese, com’è già successo ad esempio a Parma (se ne legga nel nostro sito cliccando qui). E ora – come ci viene segnalato dal Centro per l’Autonomia Umbro, Omino rosso unito in cerchio a tanti omini bianchisede della FISH Regionale (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – arriverà anche a Perugia.

«Il lavoro del disability manager – spiegano dal Centro – si fonda sulla Classificazione ICF [l’International Classification of Functioning, Disability and Health, definita nel 2001 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, N.d.R.] e sul modello bio-psico-sociale centrato sulla persona. Egli rappresenta una figura strategica per uniformare le politiche di abbattimento di tutte le barriere che escludono o discriminano le persone con disabilità. I cittadini con disabilità, infatti, devono poter fruire dei vari servizi e delle strutture, e sono portatori di diritti che vanno tutelati. Spesso, però, le politiche non considerano tutto ciò in maniera globale e attuano interventi in modo frammentario, senza un piano integrato. Questa nuova figura di manager, partendo dalle offerte disponibili sul territorio, si propone di superare i confini tra i servizi, di valorizzare le singole professionalità che già operano nelle realtà comunali, per favorire l’accessibilità (urbanistica e non solo), il coordinamento socio-sanitario, l’assistenza alla famiglia, l’integrazione scolastica, l’inclusione lavorativa, il turismo e così via».

«Tra i primi obiettivi – concludono i responsabili del Centro per l’Autonomia Umbro – vi sarà quello di produrre delle linee-guida ai diversi uffici dell’Amministrazione, perché l’attenzione ai temi della disabilità non sia competenza esclusiva delle politiche socio-sanitarie, ma diventi sempre più parte integrante di tutte le politiche: dall’urbanistica alla scuola, dalla mobilità al turismo». Quel che insomma, con terminologia contemporanea, si definisce in sostanza mainstreaming della disabilità. (S.B.)

Per ulteriori informazioni: Centro per l’Autonomia Umbro (sede della FISH Umbria), tel. 0744 274659, info@cpaonline.it.
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