Un bando per promuovere la ricerca sulla sindrome di Rett

È quello lanciato dall'AIR (Associazione Italiana Rett), aperto ai centri di ricerca fino al 15 marzo, allo scopo di promuovere le conoscenze nell'ambito della sindrome di Rett, patologia progressiva dello sviluppo neurologico che colpisce quasi esclusivamente le bambine - dette anche "bimbe dagli occhi belli" - riconosciuta oggi come la seconda causa di ritardo mentale per le giovani pazienti

Una bimba affetta da sindrome di RettDovranno essere presentati entro il 15 marzo, da parte dei vari centri di ricerca, i progetti nell’ambito del bando lanciato per il 2011 dall’AIR (Associazione Italiana Rett), allo scopo di promuovere le conoscenze nell’ambito della sindrome di Rett.
Quest’ultima è una patologia progressiva dello sviluppo neurologico che colpisce quasi esclusivamente le bambine, durante i primi anni di vita. Riconosciuta per la prima volta dal medico austriaco Andreas Rett – che coniò anche, per le piccole pazienti, l’appellativo divenuto poi comune di “bimbe dagli occhi belli” – la sindrome è oggi riconosciuta come la seconda causa di ritardo mentale nelle bambine.

Come si legge nel testo del bando lanciato per quest’anno dall’AIR, «tra gli obiettivi del progetto dovranno essere previsti: a) l’approfondimento delle attuali conoscenze di base dei meccanismi patogenetici responsabili della sindrome di Rett; b) l’identificazione dei pathways [letteralmente “percorsi”, N.d.R.] neurologici e biochimici alterati nella sindrome di Rett; c) l’identificazione di nuovi difetti genetici causativi della sindrome; d) lo sviluppo di nuovi modelli in vitro adattabili a una futura sperimentazione terapeutica; e) l’identificazione di fattori modificatori del quadro clinico nei suoi molteplici aspetti, al fine di poter indirizzare un eventuale trattamento terapeutico; f) studi rivolti alla conoscenza e all’identificazione di approcci terapeutici, volti ad affrontare le numerose problematiche cliniche della sindrome di Rett, quali: tremori, problemi gastrointestinali, respiratori ed epilettici; g) approfondimento di studi rivolti alla conoscenza e identificazioni di approcci terapeutici e riabilitativi volti a migliorare gli aspetti motori, della deambulazione, rigidità muscolare, approccio alle problematiche di scoliosi e tendinee». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: direttivo@airett.it.
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