Quando si parla di pazienti in stato vegetativo, ci si dimentica che in questa condizione possono esserci anche dei bambini. In questo giorno particolare [il riferimento è al 9 febbraio, recentemente decretato dal Governo quale Giornata Nazionale degli Stati Vegetativi, N.d.R.], vorrei invece fare memoria di tutti i bambini che in modo temporaneo o permanente passano per questa condizione.
Vorrei anche semplicemente ricordare le loro mamme e i loro papà, che in modo silenzioso ogni giorno dedicano molte ore al loro accudimento, cercano e lottano per piccoli miglioramenti e per farli stare bene, magari tenendoli in braccio per coccolarli.
Davanti ai molti nomi e volti che mi scorrono nella mente e nel cuore di tutti i bambini che ho incontrato nel mio lavoro, vorrei fare un appello a tutti coloro che conoscono situazioni di questo genere: offrite gesti di prossimità. Basta un saluto, chiedere come sta il bambino… Basta davvero poco per far sentire meno soli e magari troviamo anche noi il gusto del “bene”.
Una mamma di un bambino in stato vegetativo ha scritto: «Eppure… nonostante queste e tantissime altre fatiche e difficoltà, per tutti noi e per chi frequenta la nostra casa mio figlio è una presenza viva: non parla, però nel suo silenzio aiuta e sostiene tanti, stanchi e sfiduciati…».
Gli eventi che portano a queste condizioni sono spesso imprevedibili e appaiono proprio come un brutto sogno. Come ha detto una bambina dopo essersi “svegliata”: «Prima di questo brutto sogno la vita era meglio». Anche per chi si “sveglia” è richiesto un lungo cammino per riprendere a fare ciò che per ogni bambino è la cosa più naturale del mondo: mangiare, camminare, leggere, scrivere, imparare…
Anche ciascuno di loro ha bisogno di una società giusta disposta ad aspettare i loro tempi e i loro limiti. In questo mondo in cui appare sempre più il male, vorrei ricordare a tutti che è più bello fare il bene, soprattutto per chi è nel bisogno.
*Primario Unità Cerebrolesioni Acquisite IRCCS “E. Medea“-La Nostra Famiglia.
La struttura gestisce il processo riabilitativo dalla fase postacuta fino al reinserimento familiare, scolastico e sociale, attraverso un approccio che tende a integrare il trattamento farmacologico con quello clinico, riabilitativo fisioterapico, logopedico, neuropsicologico, di terapia occupazionale e dei deficit sensoriali e comportamentali. Accoglie anche pazienti in follow-up – per adeguare i progetti riabilitativi eseguiti sul territorio e/o per problemi emergenti – e pazienti con esiti non recenti, per trattamenti intensivi su nuovi obiettivi riabilitativi perseguibili in questo arco di tempo. Esegue infine valutazioni funzionali specifiche su pazienti con esiti di neoplasia cerebrale e comprende la struttura di Riabilitazione Neuroncologica Infantile.
In collaborazione con il Centro Ausili dell’Istituto, fornisce tutti i presìdi necessari al raggiungimento della massima autonomia personale.
(a cura dell’Ufficio Stampa dell’Associazione La Nostra Famiglia) Per ulteriori informazioni: tel. 031 877384, ufficio.stampa@bp.lnf.it.
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