«Com’era prevedibile a seguito della decisione dell’ASUR [Azienda Sanitaria Unica Regionale, N.d.R.], Zona 5 di Jesi (Ancona), di ridurre i propri oneri di degenza presso le Comunità per Disabili (COSER) del territorio, la situazione sta precipitando a tutto danno degli utenti. La decisione della Zona 5, infatti, ha indotto la cooperativa Cooss Marche che gestisce tre comunità (Jesi, Fabriano e Serra San Quirico), nelle quali sono inseriti utenti residenti nel territorio della Zona 5 di Jesi, a bloccare nuovi ingressi e a sospendere i ricoveri temporanei. Gli utenti già inseriti insieme alle loro famiglie vivono una situazione di grande incertezza e preoccupazione».
La denuncia proviene dal Gruppo Solidarietà e dall’Associazione Il Mosaico – entrambe di Moie di Maiolati (Ancona) – insieme all’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Disabili Intellettivi e Relazionali) di Jesi, che in un comunicato stampa sottolineano anche come tale situazione «sembri non interessare la Zona 5, incurante delle ripercussioni della scelta e la Regione Marche che, con un’ambigua Delibera del marzo 2010, a nostro avviso interpretata strumentalmente dalla Zona al fine di ridurre gli oneri di degenza, ha determinato questa situazione. Le ripetute richieste alla Regione Marche da parte di Associazioni ed Enti Locali affinché correggesse o chiarisse i contenuti di quella Delibera sono cadute sistematicamente nel vuoto e mai nessuna riposta è stata fornita».
Una situazione, dunque, che indigna e sorprende («stupisce – scrivono ancora le tre associazioni marchigiane – che la Zona 5 non abbia considerato le ripercussioni che questa decisione avrebbe determinato per le famiglie e per gli utenti»), rispetto alla quale appare necessario ricordare che «tra i servizi essenziali che il settore sanitario (ASUR/Zone) ha l’obbligo di garantire in base alla vigente normativa sui Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria ci sono anche le comunità per disabili (DPCM del 29 novembre 2001). E un insufficiente finanziamento mette in pericolo l’erogazione del servizio e quindi impedisce agli utenti la fruizione di un servizio obbligatorio».
«Chiediamo pertanto con urgenza – concludono il Gruppo Solidarietà, Il Mosaico e l’ANFFAS di Jesi – un’iniziativa, al massimo livello, da parte dei Comuni dell’Ambito 9, sia nei confronti della Zona 5 che della Regione, al fine di sbloccare tale gravissima situazione». (S.B.)
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