Sono tanti i nostri ragazzi che si sono fermati per strada, dopo avere combattuto per molti anni assieme ai loro genitori una battaglia durissima che era quasi impossibile vincere. Ma è proprio in quel “quasi” che è racchiuso il significato delle loro e delle nostre esistenze.
Infatti, se fosse stato semplicemente impossibile vincere, saremmo stati dei folli. Ma era quasi impossibile, e folli non eravamo, né lo siamo, se abbiamo privilegiato su tutto la speranza di una vita vera, improbabile forse ma non impossibile. Anche per i più gravi.
Alcune di queste vite sono durate pochi anni. Altre molto di più. Altre ancora più di ogni ragionevole previsione, e durano tuttora. Ma indipendentemente dalla loro durata ci hanno insegnato moltissimo, praticamente tutto quello che sappiamo e che conta davvero: che l’amore paga sempre, che i valori veri vanno ricercati nel sorriso (anche nel sorriso di chi non può sorridere) dei nostri figli con disabilità, che gli anni dedicati a loro (anni faticosissimi!) non sono mai anni persi e che questo investimento (alla faccia di economisti, edonisti, “nani e ballerine”) ha un rendimento che non ha uguali. Almeno nei nostri cuori.
*L’ABC è l’Associazione Bambini Cerebrolesi.
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