Sono in corso di svolgimento – e le partite dell’Italia possono essere seguite in diretta sul web (cliccando qui) – i Campionati Europei di ice sledge hockey o hockey su slitta, disciplina le cui origini si fanno risalire tra la metà e la fine degli anni Sessanta del Novecento e che si si sviluppò inizialmente in Scandinavia, diffondendosi poi in Gran Bretagna, Canada e vari altri Paesi, tra i quali, in tempi più recenti, anche il nostro (se ne legga una nostra approfondita scheda cliccando qui).
E vale senz’altro la pena di seguirla, questa manifestazione di Solleftea (Svezia), che si concluderà il 20 febbraio, tenendo anche conto del bruciante inizio degli Azzurri, impostisi per 3-0 alla Russia nella prima partita e successivamente per 1-0 ai padroni di casa della Svezia.
Gli Europei si tengono all’interno della Paralympic Winter World Cup (PWWC), evento biennale svedese che ospita gare di sci alpino e nordico, biathlon e hockey. Dieci le squadre partecipanti (Russia, Svezia, Polonia e Repubblica Ceca nel girone dell’Italia; Estonia, Germania, Gran Bretagna, Norvegia e Olanda nell’altro raggruppamento), in questo che è il primo grande appuntamento agonistico di respiro internazionale dopo le Paralimpiadi Invernali di Vancouver, dove si imposero gli Stati Uniti, davanti a Giappone e Norvegia, campione europeo uscente (nel 2007, davanti alla Repubblica Ceca), che qui, dunque, risulta la squadra da battere .
«Sicuramente – aveva dichiarato alla vigilia Andrea Chiarotti, capitano della Nazionale Italiana – il passaggio dalla gestione diretta del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) a quella della FISG (Federazione Italiana Sport Ghiaccio), avvenuto nel pieno dell’attività agonistica, ha portato a dei disguidi organizzativi che non hanno certo giovato alla preparazione dell’appuntamento svedese, facendo mancare una serie di allenamenti con squadre straniere. Infatti, il nostro campionato – che non si può ancora definire di livello professionistico – annovera solo tre squadre e l’unica occasione di confronto ad alti livelli, per crescere, ce la danno proprio i raduni con squadre straniere. Ma in ogni caso cercheremo di sopperire con le risorse che “ci vengono da dentro” a quello che ci è mancato in termini di preparazione». E a giudicare dai primi due risultati con Russia e Svezia, le risorse che vengono “da dentro” non sono poi così male! (S.B.)