Rafforzare, innovare e coordinare le politiche a favore delle persone con disabilità, per assicurare a ciascuno pari opportunità di realizzazione personale e garantire elevati standard di qualità della vita.
Questo l’obiettivo del Piano d’Azione Decennale sulla Disabilità per la Lombardia, approvato dalla Giunta Regionale su proposta del governatore Roberto Formigoni e presentato nei giorni scorsi in una conferenza stampa cui hanno partecipato – insieme allo stesso Formigoni – l’assessore regionale alla Famiglia, alla Conciliazione, all’Integrazione e alla Solidarietà Sociale Giulio Boscagli e Mario Melazzini, presidente dell’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), direttore scientifico del Centro NEMO di Milano (NeuroMuscular Omnicentre) e componente del gruppo di approfondimento tecnico che ha portato all’elaborazione del documento di cui si parla.
Vi è un approccio nuovo, e trasversale, alla base di questo programma decennale, che si rifà ai concetti di uguaglianza e partecipazione, parole chiave della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata dall’Italia con la Legge 18/09. Un approccio emerso in fase di presentazione, ove il presidente della Regione Lombardia ha ricordato l’importanza di una «politica unitaria a favore delle persona con disabilità», sottolineando l’obiettivo di «potenziare e modernizzare gli interventi, dando un punto di riferimento unico».
«Quello di oggi – ha spiegato Formigoni – rappresenta per la Lombardia un cambio di passo molto importante. Si tratta infatti di un Piano specifico per affiancare e sostenere le persone con disabilità, introducendo politiche nuove che si affiancano a quelle già realizzate, con il coinvolgimento di tutte le Direzione Generali della Regione».
«A questo Piano d’Azione – ha sottolineato dal canto suo Boscagli – siamo giunti grazie a un confronto attento e trasversale non solo tra le varie Direzioni Generali della Regione Lombardia, ma anche con consultazioni puntuali e la collaborazione delle associazioni del Terzo Settore. Oggi si stima che ci siano oltre 350.000 disabili in Lombardia (di cui oltre 20.000 studenti), ma non vi è un censimento puntuale. Per queste persone noi vogliamo arrivare a una vera e reale fruizione dei servizi, piuttosto che parlare soltanto di accessibilità».
«Siamo partiti – ha spiegato infine Melazzini – dall’identificazione del bisogno, andando sul territorio per far emergere ciò che è già presente, ciò che va ottimizzato e ciò che va invece messo in campo ex novo, svolgendo un lavoro trasversale, caratterizzato da un coinvolgimento attivo e propositivo di tutti. Questo è un Piano per tutti: la disabilità è infatti una condizione che ciascuno può sperimentare nella propria vita».
Richiamando i concetti chiave di “fruibilità” e “partecipazione attiva della persona”, il presidente dell’AISLA ha sottolineato poi come il documento presentato in questi giorni «sia uno strumento che permetterà ai cittadini lombardi non solo di vedere riconosciuti diritti, ma anche di soddisfare i bisogni, stressando il concetto di uguaglianza. In questo senso si può parlare di una vera e propria rivoluzione culturale». (S.B.)
Si ringrazia per la collaborazione Filippo Bezio dell’Ufficio Stampa dell’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica).
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