Non sembra voler finire questo «medioevo dei diritti»

Per questo, oltre che per protestare contro un presidente del Consiglio secondo il quale la scuola pubblica sarebbe "un pericolo" per gli alunni e anche per ricordare al presidente della Regione Campania le promesse non mantenute in ambito di scuola e disabilità, l'associazione napoletana Tutti a Scuola ha indetto per il 9 marzo una manifestazione di protesta di fronte alla sede della Regione Campania

Uno dei manifesti che il 9 marzo l'Associazione Tutti a Scuola porterà in piazza a Napoli«Come avevamo previsto – scrivono perentoriamente in una nota i componenti del Comitato Direttivo dell’associazione napoletana Tutti a Scuolanessuno sembra volersi occupare della disabilità. La riduzione delle ore di sostegno nella scuola, quella delle terapie riabilitative nei centri, la lenta e strisciante espulsione dei giovani disabili dai semiconvitti, la revisione dei criteri di invalidità sono solo alcuni  ingredienti della dissoluzione dello Stato Sociale in Italia». «In aggiunta – sottolineano ancora – qualcuno, segnatamente il Presidente del Consiglio, dichiara che la scuola pubblica sarebbe un pericolo per i nostri figli! A tal proposito vale la pena ricordare che il 98% dei bambini con disabilità frequenta la scuola statale».

Per tutti questi motivi, e anche perché il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, «eletto esattamente 341 giorni fa – come ricordano da Tutti a Scuola –  aveva assunto proprio con noi alcuni impegni formali che non ha rispettato di fronte alle persone con disabilità  e ai loro familiari», l’Associazione ha indetto una manifestazione di protesta per mercoledì 9 marzo, di fronte alla sede della Regione Campania (Via Santa Lucia, ore 9.30), per ricordare a tutti che «la scuola dei disabili è la scuola pubblica» e perché «in  questo medioevo dei diritti, che sembra non finire mai, della disabilità pare non interessi proprio a nessuno!». (S.B.)

Aveva detto tra l’altro il governatore della Regione Campania Stefano Caldoro…
Prima delle elezioni amministrative del 2010, l’Associazione Tutti a Scuola aveva rivolto ai candidati alla Presidenza della Regione Campania alcune domande sul tema Scuola e disabilità per le quali erano arrivate altrettante risposte. E anche Stefano Caldoro, poi eletto, aveva assunto alcuni impegni ufficiali. Da allora, però, quegli impegni non sono stati rispettati. Tutti a Scuola aveva chiesto tra l’altro:

Come pensa di operare sul Governo nazionale per ottenere il rispetto, come sancito dalla suprema Corte, dell’articolo 3 della Costituzione?
«Ho già preso contatti con il Ministro Gelmini che conosco come persona molto sensibile a queste questioni e la incontrerò subito dopo le elezioni. Il Ministero dell’istruzione, ovviamente, rispetterà le sentenza della Corte, tenendo tuttavia conto degli attuali limiti di organico imposti dalla legge. Le decisioni costituiranno oggetto di specifico provvedimento che verrà emanato entro il mese di aprile [del 2010, N.d.R.]»

Dopo le continue osservazioni provenienti da tutta Italia nella formazione delle classi in merito al superamento costante del limite di 22 alunni con al massimo un alunno disabile grave (si ricorda il rapporto presentato nel corso del presente anno scolastico dall’assessorato alla istruzione della regione Campania che ha evidenziato la presenza di oltre 950 classi composte da tre o più alunni disabili e da oltre 30 alunni normodotati) è altresì indifferibile lo sdoppiamento delle classi così formate a seguito del DPR 81/09 della riforma Gelmini. Come pensa di operare sul Governo nazionale e sul ministro Gelmini per ottenere la reintroduzione dell’obbligo da parte dei Dirigenti scolastici allo sdoppiamento della classi la cui composizione realizzasse, come già avvenuto quest’anno, una palese violazione del diritto allo studio dei minori disabili?
«Gli “sforamenti” degli organici potranno essere consentiti soltanto in presenza di situazioni “certificate”, che garantiscano la reale disabilità. Attualmente, soprattutto al Sud, la disabilità viene spesso assimilata come disagio socio-economico. Negli incontri già previsti a livello interministeriale, verranno affrontate e risolte le questioni di carattere finanziario».

Come pensa che la scuola della regione Campania possa realizzare uno dei principi fondamentali della integrazione scolastica, la continuità didattica, se tale requisito non è presente in alcun tavolo di contrattazione?
«Bisogna istituire un “tavolo” ad hoc, aprendolo anche al contributo delle associazioni di volontariato che curano questi tipi di problematiche ed hanno maturato specifiche competenze e sono in grado di presentare concrete proposte».
E altro ancora… tutto consultabile nel sito di Tutti a Scuola, cliccando qui.

Per ogni altra informazione: info@tuttiascuola.org. Sulla questione della scuola pubblica, infine, segnaliamo anche – nel nostro sito – il testo di Salvatore Nocera, intitolato Elogio della scuola pubblica (cliccare qui).

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