Inizierà il 12 marzo e si articolerà su quattro incontri successivi il corso destinato a volontari impegnati in servizi dedicati ai bambini con disabilità e alle loro famiglie (comunità residenziali, servizi di sollievo, spazio gioco e centro infanzia), una delle tante iniziative promosse dall’associazione milanese L’abilità.
L’avvio, come detto, è previsto per sabato 12 marzo, con l’incontro condotto da Carlo Riva, direttore dell’Abilità, sul tema Il bambino con disabilità. Successivamente, sabato 26 marzo Rossella Mondonico, coordinatrice della Comunità La casa di L’abilità e l’assistente sociale Isa Gallina parleranno della Comunità residenziale, mentre sabato 9 aprile la psicologa Tiziana La Rocca si soffermerà sul Ruolo del volontario. Concluderanno con un Laboratorio, sabato 16 aprile, le educatrici Elisa Rossoni e Ines Tonelli.
Una volta concluso il ciclo di incontri (tutti dalle 10 alle 12, alla Casa di L’abilità, presso la Parrocchia Preziosissimo Sangue, Via Cirpo, 8), il corso prevede alcuni appuntamenti di osservazione delle attività, presso i servizi di Spazio Gioco (Via A. della Pergola, 10 e Via Cipro, 8) e colloqui individuali sulle specifiche attitudini e disponibilità.
L’Associazione L’abilità (Strategie familiari nelle disabilità della prima infanzia) lavora a Milano dal 1998 con l’obiettivo di costruire opportunità di benessere per il bambino con disabilità, offrire un sostegno competente ai suoi genitori e promuovere una cultura più attenta ai diritti. In tal senso è attiva una proficua collaborazione in rete con i servizi socioassistenziali e il privato sociale, oltre ad interventi con specifiche pubblicazioni e la proposta di uno spazio adeguato per attività rivolte a bambini con disabilità (da 0 a 10 anni) e ai loro genitori iscritti all’Associazione, inviati dagli enti o dalle strutture sanitarie.
Il nome dell’organizzazione nasce da una sorta di gioco di parole tra i due sostantivi labilità e abilità. Labilità come termine che riassume la condizione sia del bambino con disabilità sia della sua famiglia, vale a dire una condizione di instabilità (fisiologica e psicologica), una situazione di bisogno di punti di riferimento, di sostegno, un’emotività fragile e facilmente influenzabile. Abilità, invece, come punto d’arrivo di un percorso impegnativo, ma possibile: l’abilità del bambino e l’abilità del genitore di trovare insieme una strada alternativa alla normalità, che punti all’autonomia. (S.B.)
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