Deve riprendere, nelle Marche, la programmazione dei servizi

Con un accorato appello - firmato da organizzazioni di persone con disabilità, del volontariato e da cooperative sociali - viene lanciato un vero e proprio grido d'allarme, rivolto alla Regione Marche, rispetto alla situazione dei servizi riguardanti le persone con disabilità nelle Marche, una situazione ritenuta «ormai insostenibile e da sbloccare urgentemente», più ancora per la carente «capacità programmatoria», che non per gli stessi finanziamenti

Persona in carrozzina in fondo a una piazzaVentuno organizzazioni delle Marche (volontariato, utenti, cooperative) hanno sottoscritto un appello rivolto alla Regione nel quale lamentano lo stallo riguardo le politiche della stessa e chiedono la ripresa di un effettivo processo programmatorio.
I firmatari specificano che l’appello non ha l’obiettivo di fornire un quadro completo delle problematiche delle persone con disabilità, ma vuole lanciare un grido di allarme rispetto a una situazione «che riteniamo oramai insostenibile e che chiediamo con urgenza di sbloccare. Il cuore della questione non riguarda i finanziamenti, ma la capacità programmatoria che, lo ripetiamo, sembra totalmente smarrita».
Sempre secondo i firmatari del documento, poi, «ai continui propositi di arrivare ad un’armonizzazione degli interventi regionali, corrisponde una situazione di stallo. Da un lato la riproposizione degli interventi, anno dopo anno, anche nei casi in cui per gli stessi sia stata da tempo prevista una necessaria revisione; dall’altro l’incapacità di affrontare questioni che divengono sempre più urgenti per le ricadute che hanno sulla vita di tante persone».

Successivamente vengono elencati alcuni problemi riguardanti gli interventi rivolti alle persone con disabilità. Si evidenzia la situazione di grande criticità del sistema della valutazione e presa in carico (UMEE/A [Unità Multidisciplinari dell’Età Evolutiva e Adulta, N.d.R.]); il fatto che il sistema dei servizi sociosanitari (domiciliari, diurni, residenziali) attenda da anni una definizione; la programmazione della sanità e del sociale che avvengono senza un effettivo coordinamento; i servizi domiciliari che continuano ad essere i meno definiti e penalizzati nella struttura del finanziamento.
Per quanto riguarda una serie di specifici interventi e progetti (autismo, vita indipendente, amministratore di sostegno), l’appello lamenta infine una situazione di ingiustificata lentezza.

Il documento si conclude quindi con la richiesta alla Regione Marche  di «un urgente riavvio della programmazione – a partire dalla adeguatezza dell’assetto organizzativo – riguardo politiche, interventi e servizi nei quali siano coinvolti tutti i soggetti, pubblici e del terzo settore, a partire da quelli che rappresentano le esigenze delle persone con disabilita». (F.R.)

I ventuno firmatari dell’appello di cui si parla nel presente testo (consultabile integralmente cliccando qui) sono:
Gruppo Solidarietà di Moie di Maiolati (Ancona); UILDM Ancona (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare); Cooperativa Sociale Labirinto di Pesaro; ANIEP Ancona (Associazione Nazionale per la Promozione e la Difesa dei Diritti Sociali e Civili degli Handicappati); Centro H Ancona; ANGLAT Marche (Associazione Nazionale Guida Legislazione hAndicappati Trasporti); ANFFAS Jesi (Ancona) (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale); AIAS Pesaro-Urbino (Associazione Italiana Assistenza Spastici); Associazione La Crisalide Porto Sant’Elpidio (Fermo); ANGSA Marche (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici); Associazione Il Mosaico Moie di Maiolati (Ancona); Cooperativa Sociale Grafica & Infoservice di Monte San Vito (Ancona); Cooperativa Sociale COOSS Marche di Ancona; Cooperativa Sociale Coopera di Senigallia (Ancona); ANFFAS Pesaro; Cooperativa Sociale Casa della Gioventù di Senigallia (Ancona); AISPOD Fano (Pesaro-Urbino) (Associazione a Favore dell’Infanzia ed Adolescenza con Disabilità o Problematiche di Inclusione Sociale); ANFFAS Fano (Pesaro-Urbino); Centro Documentazione Handicap Macerata; Cooperativa Sociale Oblò di Ancona; Cooperativa Archè di Senigallia (Ancona).
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