La convinzione di molti Cittadini che il Paese sia (molto) meglio della classe politica che lo governa trova ennesima conferma nell’episodio, moralmente devastante, che ha visto l’onorevole Ileana Argentin, deputata con disabilità, pesantemente insultata da un collega.
Che il maleducatissimo onorevole, “colpevole” dell’episodio in questione, faccia parte di un partito politico che ha fatto della terminologia sboccata la sua bandiera lessicale, non giustifica né riduce affatto la portata dell’insulto, qui irripetibile.
Credo che con Ileana Argentin si siano sentite offese tutte le persone con disabilità, di qualsiasi schieramento o idea politica facciano parte.
Credo inoltre che – malgrado il proverbio – le “parole non volino”, soprattutto quando sono pronunciate davanti a moltissimi testimoni e restino scritte nella memoria dei Cittadini elettori, abituati, è vero, a sopportare quasi ogni cosa, ma non ancora l’insulto gratuito a una persona che, non potendo applaudire personalmente, per via della sua disabilità, delega tale compito a chi l’assiste.
Riferisce «Il Quotidiano Italiano»: «”Tu la devi smettere di battere le mani. Hai capito?”, ha asserito il deputato del Pdl Osvaldo Napoli rivolgendosi all’uomo che accompagnava l’Argentin, mentre dal Pd si alza un coro di proteste contro Napoli che nel frattempo è tornato al suo posto. Intanto, quando Ileana Argentin, esponente dei democratici nel Lazio, stava per prendere la parola e spiegare al presidente della Camera l’accaduto, è partito il grido choc dai banchi della Lega: “Falla stare zitta quell’handicappata del c…”. L’Argentin, costretta sulla sedia a rotelle e bisognosa di una persona che, oltre a spingere la carrozzella, deve per lei digitare i pulsanti per votare e all’occorrenza applaudire, ha affermato: “Se io desidero applaudire qualcuno dell’opposizione lo faccio quando voglio e lo faccio con le mani di chiunque”. Intervento a cui è seguito l’applauso dei parlamentari del centrosinistra al grido di “vergogna, vergogna”. Durante il discorso della Argentin, il deputato della Lega, Massimo Polledri, le ha urlato degli insulti, ma poi le ha chiesto scusa dichiarando di non non aver capito il termine della discussione».
Ai Questori della Camera, a questo punto, il compito di fare chiarezza sul fatto e di adottare i quanto mai necessari provvedimenti. (S.B.)
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