«Nell’era del digitale, dell’Ipad e dei treni senza guidatore – scriveva nei giorni scorsi “la Repubblica Genova.it” – l’impossibilità di trovare un mezzo idoneo per gli handicappati indigna non poco».
Conveniamo. E conviene anche Giacomo Piombo, segretario della Consulta Regionale Ligure per la Tutela dei Diritti della Persona Handicappata, che ha dichiarato: «La scuola cerchi un autobus a Milano, a Roma o in capo al mondo, ma non può partire ed escludere la ragazzina». I docenti hanno risposto di non pensarci nemmeno (a partire), «piuttosto, cancelliamo la gita!».
La vicenda è presto raccontata. Fino agli anni scorsi pare che al momento della gita scolastica nessuno avesse pensato al problema di una ragazza in carrozzina della scuola media di Sestri Ponente, presso Genova, poiché quando doveva salire sul pullman, vi veniva portata in braccio, accomodata su un normale sedile e con l’ausilio ripiegato nel bagagliaio.
Quest’anno, invece – dopo il diniego delle ditte consultate ad assumersi la responsabilità, in caso di eventuali incidenti – pare che non si riesca a trovare in tutta la Liguria e nel basso Piemonte un solo pullman turistico adattato a trasportare una persona con disabilità in carrozzina. Possibile? Sembra proprio di sì, visto che la gita di tre giorni è già stata annullata e ora è a rischio anche quella di un giorno.
Dal canto suo, l’Azienda Mobilità e Trasporti (AMT) di Genova possiede solo due pulmini da dieci posti, che diventano sei quando vi sale una carrozzina.
Anche Roberto Pozzar, che dirige il Settore Handicap della Direzione Scolastica Regionale Ligure, ha fatto sentire la propria voce, chiedendo di «ripensare alla gita e di cercare un luogo raggiungibile con altri mezzi».
Alla fine, però, auspicando naturalmente che il problema venga risolto per il meglio, non si può non tornare alla frase con cui avevamo iniziato questa nota: «Nell’era del digitale, dell’Ipad e del treno senza guidatore» ecc. ecc. (S.B.)