Marcia indietro dell’Ufficio Scolastico Lombardo sul numero degli alunni

di Salvatore Nocera*
Di fronte infatti alle tante proteste provenienti da numerose Associazioni, dopo una Circolare che aveva disatteso sia il DPR 81/09, sia una quasi contemporanea Circolare Ministeriale, invitando sostanzialmente i Dirigenti Scolastici a non tenere conto del numero massimo di venti alunni in classi ove siano presenti studenti con disabilità, l'Ufficio Scolastico Regionale ha dovuto produrre un nuovo documento di precisazione

Bimbo in carrozzina a scuola, insieme a insegnanteNel 2009 il Ministero dell’Istruzione aveva emanato il regolamento approvato con il DPR 81/09, nel quale, all’articolo 5, comma 2, si stabiliva che le classi frequentate da alunni con disabilità, di norma, non potessero essere composte da più di venti alunni. Ciò, ovviamente, per far sì che con classi più piccole rispetto alle altre, i docenti curricolari possano occuparsi più seriamente dell’inclusione di tali alunni, sia pure avvalendosi della collaborazione dei docenti per il sostegno.
In occasione poi della formazione degli organici di diritto per il prossimo anno scolastico 2011-2012, il Ministero ha ribadito questa posizione con la Circolare n. 21 del 14 marzo scorso e con l’allegato schema di Decreto Interministeriale sulla formazione delle classi.
Adducendo però motivi di risparmio finanziario, l’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia aveva  emanato, il 21 marzo successivo, una propria Circolare, che espressamente invitava i Dirigenti Scolastici a non tenere conto del numero massimo di venti alunni per la formazione delle classi in organico di diritto, rinviando l’eventuale adeguamento alle successive operazioni dell’organico di fatto, da effettuarsi in luglio [se ne legga nel nostro sito cliccando  qui e qui. N.d.R.].
Di fronte a una Circolare tanto “insolita”, le associazioni si sono ribellate, anche perché all’articolo 15, il citato Decreto Interministeriale stabilisce che in organico di fatto non si possono riesaminare casi già trattati in organico di diritto; ciò significa che le classi composte ormai da ventisette o più alunni – di cui anche quelli con disabilità – non avrebbero più potuto essere ridimensionate a venti, con tutto danno non solo degli alunni con disabilità, ma pure dei loro compagni.

A seguito dunque delle vibrate lagnanze espresse in particolare dalle associazioni aderenti alla LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone Con Disabilità) e alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – di cui la LEDHA è la Federazione Regionale della Lombardia – l’Ufficio Scolastico Regionale ha dovuto fare marcia indietro, precisando con una nota (che si può leggere integralmente cliccando qui), che dev’essere rispettato l’articolo 5, comma 2 del DPR 81/09, formando anche in organico di diritto classi frequentate da alunni disabili, con un massimo di venti studenti.
Questa precisazione dell’Ufficio Scolastico Lombardo riscuote il plauso di quanti credono nei valori della qualità dell’inclusione e delle norme che sono state emanate per la loro traduzione in pratica.

L’occasione risulta anche propizia per ricordare a tutte le famiglie che hanno figli con disabilità iscritti per il prossimo anno a una prima classe delle scuole di ogni ordine e grado, di chiedere ai Dirigenti Scolastici che in organico di diritto formino classi da venti alunni e – qualora le abbiano formate con  un numero maggiore – di riformularle con venti alunni. Ciò eviterà infatti ulteriori operazioni in organico di fatto e consentirà quindi un avvio di anno scolastico più sereno.
Per completare il quadro, però, le famiglie devono pure chiedere ai Dirigenti Scolastici che predispongano per l’inizio del nuovo anno – e prima dell’inizio delle lezioni – incontri di programmazione da parte di tutti i docenti delle singole classi, ove siano presenti alunni con disabilità, al fine di impostare – anche grazie a opportuni momenti di aggiornamento – il percorso didattico da seguire con la classe  in funzione di una vera inclusione fra i compagni. Ciò in forza di un’altra importante Nota Ministeriale, la n. 4798 del 27 luglio 2005. Solo in tal modo, infatti, la riduzione del numero di alunni e un minimo di aggiornamento iniziale dei docenti curricolari consentirà una vera accoglienza didattica e un proficuo lavoro inclusivo.

*Vicepresidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

Sulle medesime questioni trattate nel presente testo, suggeriamo anche la lettura – sempre nel nostro sito – di: L’inclusione degli alunni con disabilità e il «rito ambrosiano» (di Salvatore Nocera, cliccare qui) e Ma gli alunni con disabilità non sono invisibili! (di Donatella Morra, cliccare qui).
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