Egregio Presidente Formigoni, la LEDHA – Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità – a nome e per conto delle oltre duecento associazioni lombarde di persone con disabilità e dei loro familiari che rappresenta (tra cui l’ANFFAS Lombardia – Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, la UILDM – Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, l’AISLA – Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, l’AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla ecc.) – le scrive per presentarle e condividere le preoccupazioni che sono al centro della nostra attenzione ormai da diverso tempo.
Le scelte operate dal Governo Nazionale stanno infatti avendo i loro primi effetti pratici nella vita dei Cittadini con disabilità che vivono in Lombardia. La forte riduzione del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali e l’azzeramento del Fondo per la Non Autosufficienza, che dispiegheranno i loro effetti nel 2012, stanno infatti già condizionando le scelte dei Comuni lombardi sul sostegno di servizi essenziali, quali l’assistenza domiciliare, i progetti per la vita indipendente, i servizi diurni, le comunità alloggio.
A livello nazionale i finanziamenti passano dai 2 miliardi e 527 milioni del 2008 ai 545 milioni previsti per il 2011. Un taglio, netto e radicale, che interviene sulla spesa destinata ai servizi sociali, già molto bassa nel nostro Paese, e che colpisce tutte le persone con disabilità che già oggi vivono o rischiano di vivere in condizioni di emarginazione e di discriminazione.
Ancora una volta il costo e il peso dell’assistenza viene scaricato sulle famiglie, senza offrire nessuna speranza di veder riconosciuti i diritti alla pari opportunità e all’uguaglianza di trattamento affermati dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata ormai da due anni anche dal nostro Paese [Legge 18/09, N.d.R.].
Per questo motivo la LEDHA – come altre organizzazioni territoriali in altre Regioni d’Italia e insieme alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) a livello nazionale – promuove lo stato di mobilitazione delle associazioni, per rendere consapevoli le persone con disabilità e i loro familiari dei rischi che stanno correndo, per informare l’opinione pubblica della situazione che si sta creando e per sollecitare le Istituzioni a prendere tutti i provvedimenti necessari per rispettare i diritti delle persone con disabilità.
Si tratta di una richiesta particolarmente importante per una Regione come la Lombardia, che vede messa a rischio quella rete di interventi e politiche costruita negli anni da un tessuto sociale particolarmente attento e attivo nel nostro settore.
Per i dati in nostro possesso, la situazione in Lombardia prevede:
– per il 2011, per via dei ritardi nei trasferimenti dallo Stato alle Regioni, una contrazione di risorse complessive provenienti dal Fondo Nazionale per le Politiche Sociali e dal Fondo per la Non Autosufficienza pari a circa 21 milioni di euro, rispetto all’anno scorso e di 40 milioni rispetto all’anno precedente.
– per il 2012 il taglio comporterà invece l’azzeramento del Fondo per la Non Autosufficienza (-56.494.000 euro) e un’ulteriore riduzione del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (-60.000.000 euro).
La LEDHA ha apprezzato lo sforzo fatto per il 2011 dalla Regione Lombardia per ridurre la quota trattenuta a livello centrale, in modo tale da offrire più risorse ai Comuni. La preoccupazione resta comunque alta, anche perché abbiamo notizie da diversi territori che la programmazione degli interventi viene effettuata mettendo in conto una riduzione di oltre il 50% del Fondo Sociale Regionale, con una riduzione complessiva, quindi, delle risorse per gli interventi di carattere sociale già per quest’anno e ancora più drammatica per l’anno prossimo.
Con questa lettera chiediamo quindi alla Giunta Regionale di assumersi formalmente l’impegno di:
– appoggiare le richieste delle associazioni a livello nazionale affinché siano ripristinate le risorse economiche destinate al Fondo Nazionale per le Politiche Sociali e al Fondo per la Non Autosufficienza e contemporaneamente procedere per la definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza e di quelli di Assistenza Sociale;
– impegnarsi a compensare con risorse proprie i tagli previsti per il 2011 e 2012 e a confermare quanto erogato in questi anno con il Fondo Sociale Regionale, per garantire le risorse necessarie alle Amministrazioni Comunale per finanziare i servizi in atto;
– continuare con ancora maggiore determinazione ad attuare quanto previsto nel Piano di Azione Regionale per le politiche in favore delle persone con disabilità, in particolare nella definizione del processo di presa in carico, nella sperimentazione di Livelli Essenziali di Assistenza Sociali Regionali e negli interventi a sostegno della vita indipendente.
Non vogliamo che il welfare si trasformi in carità o assistenzialismo, ma che sia uno dei motori dello sviluppo del nostro territorio. Crediamo infatti in un modello di welfare che sia capace di rispondere ai bisogni concreti delle persone, promuovendo i diritti di cittadinanza, di inclusione e di partecipazione sociale. Vogliamo affermare che il costo dei servizi sociali in favore delle persone con disabilità debba essere definito correttamente come il costo parziale contro la discriminazione di cui le stesse persone con disabilità sono vittime.
Chiediamo infine che a tutte le persone con disabilità sia riconosciuto il diritto di poter contribuire attivamente alla crescita, sociale, civile ed economica del nostro Paese.
Per questi motivi le chiediamo un incontro, per verificare la possibilità di azioni comuni e di averla quindi al nostro fianco in un evento pubblico di carattere regionale su questi temi, che stiamo organizzando per il prossimo 19 maggio a Milano.
*Presidente della LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità).