Dopo l’ottimo esito avuto con il seminario di Roma del maggio 2010, intitolato Affettività e sessualità nelle persone con Sindrome di Asperger e Autismo ad Alto Funzionamento (se ne legga nel nostro sito cliccando qui), il 3 maggio tornerà in Italia Isabelle Hénault, psicologa e sessuologa dell’Università Pubblica di Montreal in Canada, collaboratrice di Tony Attwood (autore di The Complete Guide to Asperger’s Syndrome), studiosa che ha focalizzato la sua pratica clinica e le sue ricerche soprattutto sull’educazione alle relazioni interpersonali e alla sessualità delle persone con sindrome di Asperger.
Accadrà appunto martedì 3 maggio, a Milano, nel corso di un nuovo convegno, organizzato dal Gruppo Asperger ONLUS, da Spazio Nautilus ONLUS, dall’Editrice Giunti O.S. (Organizzazioni Speciali) e dalla Cooperativa LEM Libraria, con il titolo Incontro ravvicinato con la sindrome di Asperger (Teatro Sales, Via Copernico, 9, ore 9-18).
La parte centrale del convegno, dunque, sarà dedicata agli interventi di Hénault sugli aspetti della socialità, dell’affettività e della sessualità in adolescenza ed età adulta. L’apertura dei lavori sarà affidata invece a Francesco Barale, ordinario di Psichiatria all’Università di Pavia, che tratterà il tema Disturbo di Asperger e autismi ad alto funzionamento. Un inquadramento generale.
Sono previsti poi gli interventi – in ambito di diagnosi – di Raffaella Faggioli, psicologa, direttore clinico della Fondazione TEDA per l’Autismo di Torino e di Pierluigi Politi, psichiatra, responsabile del Laboratorio Autismo dell’Università di Pavia.
Concluderanno la giornata alcune testimonianze di persone con sindrome di Asperger e una tavola rotonda condotta da Marianna Boso, psichiatra del Laboratorio Autismo dell’Università di Pavia. (S.B.)
La sindrome di Asperger (SA, o in inglese, AS) è un disordine pervasivo dello sviluppo, imparentato con l’autismo e comunemente considerato una forma di autismo cosiddetta “ad alto funzionamento” (HFA).
Il termine che dà il nome alla patologia venne coniato dalla psichiatra inglese Lorna Wing nel 1981, traendolo da Hans Asperger, psichiatra e pediatra austriaco il cui lavoro non venne riconosciuto fino agli anni Novanta.
In generale si ritiene che si tratti di un tipo di autismo caratterizzato dalla difficoltà nelle relazioni sociali piuttosto che da un’alterazione della percezione, rappresentazione e classificazione della realtà, come nell’autismo classico.