Un’Interrogazione Parlamentare per liberare tanti «prigionieri in casa»

Dare completa attuazione al principio di libertà e di uguaglianza dei Cittadini e promuovere con urgenza un Tavolo Tecnico con le Prefetture, per predisporre un meccanismo di censimento e monitoraggio degli immobili pubblici e privati dotati di elementi strutturali che rendono difficile o impossibile l’accesso a chi ha difficoltà motorie, coordinando le attività di eliminazione degli stessi: sono queste le richieste principali di un’Interrogazione rivolta al Governo dai senatori Baio Dossi e Gustavino, testo che ha preso spunto dalla vicenda di un giovane con disabilità della Spezia, divenuta idealmente un “simbolo” per migliaia di tante altre persone con disabilità a tutt’oggi costrette dalle barriere architettoniche a restare “prigioniere in casa”

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Fondi sempre più scarsi? Che paghino anche le famiglie dei disabili!

Questa la “lungimirante” soluzione trovata dai Sindaci dell’ULSS 6 di Vicenza, con i quali si complimenta – con amara ironia – il presidente del Comi.Vi.H. (Comitato Vicentino Handicap), dichiarando che «quando la nave affonda, se le scialuppe non sono sufficienti per tutti, si decide sempre di sacrificare gli ultimi»! All’unanimità, infatti, tutti i Sindaci di quel territorio hanno deliberato che le famiglie delle persone con disabilità debbano compartecipare economicamente al costo dei servizi ad esse dedicati

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Caregiving familiare e disabilità gravissima: assai più di una ricerca

In uscita in questi giorni, il libro curato da Cecilia Maria Marchisio e da Natascia Curto, nell’ambito dell’Università di Torino, è infatti un testo utilissimo per inquadrare con precisione, passione di ricerca e competenza il personaggio-chiave per la sopravvivenza e il miglior vivere possibile per le persone con gravissima disabilità in ambito familiare: il cosiddetto “caregiver primario”, ovvero, nella stragrande maggioranza dei casi, la madre.
Il fatto poi che il libro nasca da una ricerca specifica nella città di Torino non ne inficia affatto la possibilità di trasferirne a livello nazionale i dati ottenuti

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La comunicazione visiva nell’autismo

E in particolare la Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA), ovvero quell’innovativa area della pratica clinica, caratterizzata da tutte quelle modalità comunicative volte a facilitare o a migliorare questo aspetto specifico nelle persone che hanno difficoltà ad utilizzare gli abituali canali. Tale tecnica, infatti, nel suo aspetto riguardante le immagini, sarà al centro di un corso promosso a Pavia per il 12 e 19 maggio e rivolto a insegnanti, genitori, assistenti alla persona, terapisti della riabilitazione, educatori e a chi in genere si occupa di bambini con autismo o con problemi di comunicazione

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Il mondo della Comunicazione Aumentativa e Alternativa si incontra a Napoli

La Conferenza Italiana sulla Comunicazione Aumentativa e Alternativa, organizzata da ISAAC Italy, è il principale appuntamento nazionale rivolto a tutti coloro che, professionalmente o personalmente, hanno un preciso interesse verso questa innovativa area della pratica clinica, caratterizzata da tutte quelle modalità comunicative volte a facilitare o a migliorare questo aspetto specifico nelle persone che hanno difficoltà ad utilizzare gli abituali canali, quali la scrittura o il linguaggio, andando quindi a compensare una disabilità temporanea o permanente in coloro che manifestano in questo senso bisogni più complessi. La quarta edizione dell’evento si terrà a Napoli, dal 12 al 14 maggio, e potrà contare anche sulla presenza di un’illustre esperta del settore, proveniente dall’Università di San Francisco

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