Sostenenendo le famiglie, può crescere anche la tolleranza e la dignità per tutti

di Ban ki-moon*
Il 15 maggio sarà la Giornata Internazionale della Famiglia, voluta dall'ONU nel 1993, per celebrare ciò che nella Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia - approvata quattro anni prima - è considerata l'unità fondamentale della società, riconosciuta come l'ambiente naturale per la crescita e il benessere dei bambini, ma determinante anche per lo sviluppo della loro personalità. Presentiamo il messaggio lanciato per l'occasione dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban ki-moon, che dopo avere inserito tra le famiglie particolarmente a rischio proprio quelle con disabilità, conclude così: «Sosteniamo le famiglie, in quanto esse educano i giovani, si prendono cura degli anziani e fanno crescere comunità forti, costruite sulla tolleranza e sulla dignità per tutti»

Famiglia in cui c'è anche un bimbo con disabilitàAncora troppe famiglie vivono in condizioni di persistente e grave difficoltà. A causa della mancanza di posti di lavoro e di mezzi per far quadrare i conti, gli adulti non sono in grado di fornire un’alimentazione adeguata ai bambini, che di conseguenza ne portano a vita i segni fisici e cognitivi. Altri componenti della famiglia rischiano poi di essere trascurati e oggetto di privazioni, con la povertà che continua ad essere la causa di centinaia di migliaia di casi di mortalità da parto ogni anno.
All’origine del problema vi è spesso l’esclusione sociale, con la discriminazione e la disparità di accesso ai servizi sociali, che privano le famiglie dell’opportunità di progettare un futuro migliore per i loro figli.

Alcuni tipi di famiglie sono particolarmente a rischio, tra le quali quelle numerose, le famiglie monoparentali, quelle in cui i principali percettori di reddito sono disoccupati, ammalati o disabili, famiglie i cui componenti subiscono discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e famiglie che vivono nelle baraccopoli urbane o nelle aree rurali.
Anche le famiglie indigene e migranti, al pari di quelle che vivono in situazioni di conflitto o tensione, sono esposte a condizioni di emarginazione e privazione.

Alcuni Governi hanno adottato strategie focalizzate sulla famiglia, compresi programmi di trasferimento di denaro, assegni per i figli, incentivi fiscali e misure di protezione sociale specifiche, a tutela dell’identità sessuale e dei bambini.
La diffusione di tali politiche – che possono migliorare la situazione alimentare ed educativa dei bambini – può aiutare a porre fine a cicli di povertà che persistono di generazione in generazione.

In questa Giornata Internazionale della Famiglia, sosteniamo le famiglie, in quanto esse educano i giovani, si prendono cura degli anziani e fanno crescere comunità forti, costruite sulla tolleranza e sulla dignità per tutti.

*Segretario generale delle Nazioni Unite. Messaggio diffuso in occasione della Giornata Internazionale della Famiglia del 15 maggio 2011. Traduzione e adattamento a cura di Laura Sesenna del Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite (UNRIC) per l’Europa Occidentale – Zona di Italia, San Marino, Malta e Santa Sede. Il testo in lingua inglese del messaggio è disponibile cliccando qui.

Share the Post: