Quella proposta indecente

di Giorgio Genta*
Recentemente il presidente dell'INPS Mastrapasqua ha proposto che sia lo stesso Istituto a decidere direttamente l'erogazione delle pensioni di invalidità, esautorando di fatto il Servizio Sanitario Nazionale da tale incombenza. Al di là però dei chiari sospetti di conflitti di interesse, dovrebbero essere ben altre le economie da porre in atto, per creare e consolidare un'amministrazione virtuosa del Paese

Pollice versoLa proposta indecente del titolo è quella del presidente dell’INPS Antonio Mastrapasqua il quale nel corso di un convegno a Roma – organizzato per la Sesta Giornata Nazionale del Malato Oncologico – ha proposto che sia l’INPS stesso ad effettuare le visite mediche per l’accertamento dell’invalidità.
Si tratta di un’idea che – è quasi superfluo dirlo – ha suscitato il plauso del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi, e che esautorerebbe di fatto da tale incombenza il Servizio Sanitario Nazionale, ovvero le ASL, mettendo l’Istituto stesso nella condizione di essere il soggeto che decide a chi erogare la pensione, autorizzando quindi più di un sospetto di conflitto di interesse.
Tali visite, tra l’altro, dovrebbero essere svolte da quegli stessi medici dell’INPS che hanno già protestato contro le procedure per le visite straordinarie, giudicate farraginose, controproducenti e inutili [se ne legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.].

Le nostre famiglie ritengono siano altre le economie da porre in atto, come ad esempio diminuire i costi della politica, migliorare l’efficienza dei servizi, combattere davvero i grandi evasori fiscali, controllare gli stipendi e le prebende dei grandi manager pubblici, per creare e consolidare un’amministrazione virtuosa del Paese.
Ma sembra che i nostri politici non siano in grado di fare (o non vogliano fare) queste scelte, che permetterebbero un nuovo sviluppo del Paese. E così i Cittadini più deboli e indifesi devono sopportare il peso maggiore del fardello che grava su questa società.
E tuttavia, non sono ancora riusciti a toglierci del tutto la speranza che in un prossimo futuro si possa uscire da questo periodo buio, verso un vero rinnovamento sociale. Dipende soprattutto da noi. Da tutti noi.

*Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi).

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